«Ciao Teo, eri un ragazzo speciale»

Se n'è andato a soli 29 anni, stroncato da un improvviso malore che lo ha colpito senza lasciarli scampo mentre si trovava a casa dei genitori. Aveva da poco finito di mangiare e prima di accasciarsi ha fatto appena in tempo a sussurrare alla mamma Anna: «Non mi sento bene». Sono stati vani i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del Suem, arrivati sul posto pare dopo una ventina di minuti. Si è spento così mercoledì scorso, probabilmente per un infarto, il giovane Matteo Schiavon, meglio conosciuto a Torreglia con il soprannome «Teo». Avrebbe festeggiato i trent'anni il 20 dicembre.  Dopo aver frequentato l'istituto tecnico Marconi, Matteo aveva trovato lavoro nel settore informatico. Abitava in via San Daniele 36, appena fuori il centro abitato di Torreglia. Ha lasciato nel dolore la mamma Anna, il papà Mario che prima di andare in pensione faceva l'idraulico, e il fratello minore Alberto.  Ieri mattina alle 10 per l'estremo saluto nella chiesa del Sacro Cuore di Torreglia nonostante il freddo c'era una grande folla. Numerosissimi i giovani, che conoscevano Matteo come un ragazzo buono come il pane. Toccante la lettera letta dalla mamma Anna che ha ricordato il figlio come un ragazzo felice, con una gran voglia di vivere. Matteo era molto impegnato in parrocchia e nell'associazione culturale La Perla. «Grazie alla sua passione per l'informatica si rendeva utile nella stesura del bollettino parrocchiale - racconta in lacrime un amico -. Se gli chiedevi un favore non sapeva dire di no. Abbiamo perso una grande persona, mercoledì quando la tragica notizia è apparsa su Facebook, non ci credevamo».  E proprio su Facebook, dove Teo contava oltre 300 amici, i ragazzi hanno manifestato il loro dolore per la perdita di «un amico speciale». Pare che prima del malore di mercoledì non avesse manifestato problemi cardiaci. «Mi risulta che in questi giorni soffrisse di una tonsillite - spiega un amico -. Un malanno di stagione che penso non c'entri nulla a che fare con quanto è successo».