Cibo a domicilio, a Padova è boom: spopola l'hamburger

La mappa di Just Eat:in città ordini in crescita del 187 per cento. Nella lista dei desideri salgono i dolci, i “millennials” tra i clienti più affezionati 
 
PADOVA. Amanti della comodità, un po’ pigri e quanto mai bisognosi di dolcezza: ecco come appaiono i padovani a giudicare dalle loro abitudini alimentari, dettate sempre meno dalla spesa fatta al supermercato e sempre più dal cibo che arriva già pronto, direttamente a casa.
 
L’indagine è di Just Eat, boss incontrastato del cibo a domicilio, che segnala un aumento degli ordini del 187% ne giro di un anno sul nostro territorio, registrando una crescita notevole soprattutto nel consumo di dolci. Just Eat, nell’ultimo periodo, è stata un’autentica rivelazione per tutti coloro che non hanno tempo o voglia né di far la spesa né tanto meno di cucinare: è l’evoluzione della vecchia chiamata al pizzaiolo di fiducia, che si trasferisce nei più moderni cellulari offrendo un ventaglio di ristoranti nelle vicinanze, con tanto di menù e tempo di attesa. 
 
Il costo di consegna è bassissimo e la comodità è massima. Infatti i padovani non hanno perso tempo, e in breve hanno cominciato a sbizzarrirsi, ordinando di tutto un po’. La prima “Mappa del cibo a domicilio in Italia” realizzata dall’azienda analizza i dati sui consumatori di 18 città, tra cui proprio Padova: a guidare la classifica dei cibi più richiesti ci sono i dolci (+115%) con le crepes in prima linea nelle loro numerose varianti (soprattutto “kinder” e “pan di stelle”).
 
Seguono a ruota i panini (+61%, con una particolare preferenza per il club sandwich), e dalla pizza (+21%). La più amata? Una piccantissima diavola. Questi trend in salita hanno preso il posto delle specialità di carne e pesce, del vegano e dell’etnico, meno gettonati rispetto allo scorso anno.
 
Sul podio delle specialità più richieste si classificano poi i panini americani (e in particolare l’hamburger con pancetta croccante) e il sushi giapponese (vincitore assoluto, l’uramaki philadelphia). Per quanto riguarda le tendenze specifiche dei consumatori, i più affezionati al cibo a domicilio sono gli impiegati (40% degli ordini totali) seguiti dagli studenti universitari (34%) e dei liberi professionisti (14%), che pur ordinando meno spesso sono però coloro che amano variare di più e sperimentare nuovi piatti.
 
Il libero professionista è anche la figura più disponibile a investire in un pranzo o una cena a casa, con mediamente 700 euro all’anno di spesa. Seguono gli impiegati, con 647 euro di spesa, e gli studenti, che avendo un po’ meno soldini in tasca si fermano a 378 euro l’anno. I giovani, soprattutto nella fascia d’età 18-36 anni, sono i più propensi ad ordinare tramite app (le loro richieste rappresentano il 79% del totale), ma seguono a ruota i giovani un po’ più grandi, dai 36 ai 45 anni.
 
I più adulti si dimostrano più desiderosi di sperimentare cucine particolari, ordinando cucina giapponese (14%) e cibo asiatico (10%), mentre i più giovani (18-25 anni) amano ancora la pizza a casa (75%) da condividere con gli amici in occasione dello studio, di una serata davanti alla tv o di una festa. 
Le differenze tra uomini e donne? A tavola quasi nessuna, anche se le donne si mostrano più abitudinarie e amanti dell’esotico sushi, mentre gli uomini preferiscono variare tra pizza, hamburger ed etnico. 

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