Cinema padovani, si spera nel 27 marzo ma la ripartenza è in bilico

PADOVA. Il 27 marzo è la data che, da giorni, viene associata alla riapertura di teatri e cinema nelle regioni “gialle”. Una data che è stata inserita nel nuovo Dpcm, a patto che si resti in zona gialla.
Alle sale verrà chiesto di poter utilizzare il 25% dei posti disponibili, fino ad un massimo di 200 in spazi chiusi, sarà obbligatoria la prenotazione dei biglietti via web per consentire il tracciamento, sarà obbligatoria la mascherina chirurgica in sala, la sanificazione degli ambienti tra le proiezioni o gli spettacoli, e si dovrà rispettare il coprifuoco delle 22. Una lista di accortezze che permette ai vari gestori di pensare alla riapertura, ma pesano le date incerte e la distribuzione di nuovi film, bloccata da mesi.
Tra Padova e provincia si contano una ventina di sale che proiettano film: dal The Space Cinema di Limena, il multisala con più sale che ancora non si pronuncia sulla riapertura, all’Mpx di via Bonporti che si divide tra cinema e teatro, e le tante strutture mono-sala, come L’Esperia in via Chiesanuova, il Rex in via Sant’Osvaldo, cui si aggiungono tutte le sale diventati presidi di cultura della provincia.
«Di base il nostro lavoro presuppone l’apertura delle sale, sentire che questo è finalmente possibile è di certo importante. Ma la questione è ben più complessa. Da una parte ci sono i cinema che hanno bisogno di proiettare del materiale appetibile, l’unico che può avere un certo spazio economico anche se i numeri di capienza sono ridotti. È il cinema di grande richiamo legato alle produzioni americane, che sono bloccate» spiega Franco Oss Noser, presidente Unione interregionale Triveneta.
«Poi ci sono le restrizioni a macchia di leopardo che rendono complessa la distribuzione di nuovi titoli. Infine non dimentichiamo che anche lo spettacolo dal vivo ha una sua filiera e dei tempi da rispettare. L’unico aspetto positivo è che con questo parlare di riaperture, di cinema e teatro, forse le amministrazioni regionali e comunali iniziano a comprendere l’ambiente dello spettacolo in generale come strumento indispensabile per la crescita culturale di tutti. La maggior parte delle sale cinematografiche temo non riapriranno il 27 marzo».
Della stessa idea è anche Ezio Leone che con il circolo The Last Tycoon guida il Teatro Lux, una sala della città importante per i film d’essai e le retrospettive: «È impossibile riaprire il 27 marzo» spiega. «le curve di contagio sono in aumento e di certo si dovrà fare un passo indietro. Aprire i cinema ora è pura utopia! Onestamente, credo che si possa pensare di riaprire in estate, all’aperto».
Qualche spiraglio di ottimismo arriva dal Piccolo Teatro in via Asolo, che si divide tra programmazione cinematografica e spettacoli dal vivo.
«In primis attendiamo di leggere il testo del Dpcm firmato», spiega il portavoce Massimo Salasnich, «Se anche intendessimo programmare qualcosa sarebbe solo l'attività di cinema, ma mancano le linee-guida del comparto, cui si aggiunge il silenzio dei distributori. Il Piccolo in campo cinematografico è una sala "di seconda visione" e solitamente le programmazioni del week-end si fanno di settimana in settimana, la rassegna d'essai viene programmata più a lungo termine». —
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