Cinquanta piante rare mozzate sulla sommità del monte Ceva

BATTAGLIA TERME
Una cinquantina di piante di Opuntia humifusa (Fico d’India nano), specie protetta, sono state mozzate dalla lama di un coltello sul monte Ceva. Una triste ed amara scoperta quella fatta da Tiziano Pegorer, amministratore del gruppo Fb Parco dei Colli Euganei, quando, nella mattinata di mercoledì, si è recato sulla cima del monte Ceva, tra Battaglia Terme e Galzignano, che ospita una meraviglia botanica unica in Italia.
PIANTE MOZZATE
Il suo sguardo si è posato su decine di piccole piante succulente mozzate di netto. In un primo momento, dato che le piante rovinate erano davvero moltissime, l’escursionista ha pensato che fosse stato un animale a divorarle e così ha postato la foto nel suo gruppo Fb chiedendo spiegazioni ed esperti, anche se le immagini parlavano già da sole. Un taglio netto, regolare e pulito aveva tranciato la parte sommitale delle piantine e quindi era impossibile imputare l’accaduto al morso di qualche cinghiale o altri animali.
INTERPELLATO L’ESPERTO
Per far luce sulla vicenda è stato interpellato un esperto di piante succulente, che vedendo le immagini non ha avuto dubbi: è stata la mano dell’uomo ad apportare lo scempio al sito naturalistico. La parte sommitale può essere utilizzata per riprodurre le piantine tramite talea, pratica però vietata dalla legge regionale del Veneto 53 del 15/11/74 che proibisce la sua raccolta e la sua distruzione, dato che si tratta di una specie protetta.
SULLA CIMA DEL MONTE
Sulla cima del monte Ceva infatti, dal 1700 circa dimora assieme all’Opuntia humifusa, tipica pianta mediterranea importata dal Messico nel 1500, il Sempervivum arachnoideum, un relitto glaciale che vive da sempre sugli Euganei. Si tratta di una particolarità botanica unica, dato che le due piante, provenienti da ambienti diversi vivono nello stesso luogo e tra maggio e giugno fioriscono assieme, attirando l’attenzione di naturalisti e fotografi da tutta Italia. Un luogo protetto quello della cima e dei versanti del colle Ceva che rientra nella protezione e conservazione “Rete Natura 2000” dell’Unione Europea, dato che con le sue 1200 piante diverse è tra i colli più ricchi di specie vegetali del parco euganeo. Uno scempio botanico e un grande danno ambientale, dato che sono stati asportati anche i fiori che avrebbero permesso la riproduzione della specie tramite seme, aumentandone così la biodiversità. Sono stati decine i commenti di amarezza e rabbia scritti nelle foto postate nei social network, e c’è chi chiede anche di cercare informazioni per provare a capire chi sia stato l’autore della devastazione, dato che difficilmente può essere passato inosservato. —
Giada Zandonà
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