Cinque ristoranti padovani tra i migliori del Veneto

Si scrive Tecnobar & Food, ma si declina in premiazioni, start-up e futuro. Oggi e ieri la Fiera ha ospitato l’evento dedicato ai bar ed alla ristorazione. Si riparte dalle eccellenze: ieri pomeriggio, nell’ambito di The Land of Venice – Food Excellence 2020, sono stati premiati i migliori ristoranti del Veneto.
La classifica è stata realizzata da Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi-Confcommercio) sulla base delle valutazioni delle principali guide gastronomiche nazionali: Michelin, Gambero Rosso ed Espresso. Il riconoscimento è andato alle attività con i giudizi più elevati – minimo una stella Michelin, un cappello nella guida l’Espresso e 80 punti nel Gambero Rosso – in almeno due delle tre guide.
Sono 44 i locali che si sono distinti: 11 si trovano a Verona, 10 a Venezia e Vicenza, 5 a Padova e Treviso e 3 a Belluno. In città i premiati sono” Le Calandre” di Rubano, della famiglia Alajmo; “La Montecchia” di Selvazzano Dentro, sempre della famiglia Alajmo; “Lazzaro 1915” di Pontelongo, gestito dalla famiglia Siviero; “Storie d’Amore” di Borgoricco, con lo chef Davide Filippetto e il maitre Massimo Foffani e “19. 94” in città, guidato dal patron Alessandro Rotolo e dallo chef Stefano Agostini.
«Con la Regione Veneto – commenta Erminio Alajmo nella duplice veste di ristoratore premiato e di presidente Fipe – abbiamo voluto legare questo riconoscimento al marchio turistico The Land of Venice. Questi 44 locali sono veri e propri “giacimenti gastronomici” del nostro territorio, la punta di diamante di un lavoro straordinario svolto ogni giorno da quasi 20 mila pubblici esercizi in Veneto». Nell’Innovation village di Tecnobar inoltre il patron della Fiera, Luca Veronesi, ha lanciato Bar Next, ovvero il nuovo format che andrà in scena l’anno prossimo. Un concept che mette al centro il mondo del food con un osservatorio appena partito che registra gli umori degli imprenditori del settore. La prima edizione è prevista per aprile 2021 e vorrà accompagnare passo passo gli espositori, che sono 38 mila nel Triveneto e contano 5 miliardi di euro.
Un efficace aiuto dalle start-up: sei quelle in Fiera che hanno concorso allo Startup Award, da Eneri– Airen che è specializzata in costruzioni gonfiabili: perché non un bar? A Gogo Beach che mette in contatto gestori-titolari con le aziende fornitrici; Liocreo che ha sviluppato un nuovo tipo di crioessiccatore per alimenti; Pcup che disegna e produce bicchieri lavabili migliaia di volte; Omega Station che propone attrezzature da barman salva-spazio; e Soplaya, un mercato digitale dove i ristoratori acquistano direttamente dai produttori.
Nei due giorni dedicati al mondo dei locali, Aibes e Iba, le due più importanti sigle professionali per barman, hanno organizzato “Bar Heritage 1949” , un concorso nazionale che ha coinvolto i professionisti del bar e della somministrazione provenienti da tutta Italia. A margine dell’evento gli scenari di mercato: il consumatore chiede sempre più sicurezza igienica e alimentare secondo l’86% dei titolari, non ci sono più i grandi numeri ma piccoli gruppi (65%) e delivery e asporto sono entrati nella cultura del consumo (rispettivamente 53 e 51%). —
elvira scilgiano
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