Cittadella, a 9 anni navigano nei siti porno Il sindaco: «Non date il telefonino ai bimbi»

Bambini di 9 anni che attraverso lo smartphone si collegano a siti pornografici: il sindaco di Cittadella Luca Pierobon (nella foto) non usa mezzi termini e parte dalla sua esperienza personale. «I...
BELLUCO-FOTOPIRAN-CITTADELLA PIEROBON NUOVO SINDACO
BELLUCO-FOTOPIRAN-CITTADELLA PIEROBON NUOVO SINDACO
Bambini di 9 anni che attraverso lo smartphone si collegano a siti pornografici: il sindaco di Cittadella Luca Pierobon
(nella foto)
non usa mezzi termini e parte dalla sua esperienza personale. «I ragazzi che vanno alle elementari non hanno la necessità di avere un telefonino. Alle medie il discorso purtroppo cambia: mio figlio ha 12 anni e tutti i suoi compagni hanno il cellulare, lasciarlo senza sarebbe come emarginarlo dal resto della classe. È a questo punto che entra in gioco il genitore, che deve sì controllare il figlio nell’uso che fa del telefonino, ma soprattutto spiegargli quali siti o quali applicazioni possa o meno usare». Il caso è esploso nella città murata dopo che, a pochi giorni dalla chiusura dello scorso anno scolastico, alcuni alunni di 9 anni si sono avvicinati agli insegnanti, confidando loro di un chiacchiericcio tra i banchi di scuola in merito ad alcuni filmati scaricati da siti pornografici da parte di loro compagni. Connessioni a luci rosse fatte con i cellulari di ultima generazione e fuori dagli orari e dall’ambiente scolastico, ma che gli educatori hanno ritenuto opportuno comunicare alla direzione didattica. Il vicepreside Nereo Marcon si è subito attivato radunando mamme e papà: un problema vero e serio, quello dell’uso della tecnologia, che vicepreside e insegnanti hanno deciso di affrontare di petto. Da ottobre partiranno dei corsi ad hoc con l’obiettivo di educare i ragazzi all’affettività e ad un uso consapevole di smartphone; i genitori, invece, grazie alla polizia postale saranno aggiornati sui dispositivi di blocco e sicurezza. Tra i partecipanti ci sarà anche il sindaco di Cittadella: «Credo la scuola abbia fatto bene ad attivarsi», dice Pierobon. «Si tratta sicuramente di un argomento difficile, ma nascondere la testa sotto la sabbia è inutile. A 9 anni un bambino delle elementari non ha certamente bisogno di avere un cellulare suo, dal momento che le sue giornate sono ancora vincolate a quelle dei genitori. I contenuti del web sono i più vari: pure le canzoni, che possono sembrare innocue, hanno contenuti e linguaggi che potrebbero non essere compresi adeguatamente dai più piccoli che, però, hanno accesso libero e totale. Molto spesso i nostri figli sono più avanti di noi. Siamo animali sociali, certi strumenti non li possiamo negare, ma certo serve un cambio di passo in termini di consapevolezza» .
(Silvia Bergamin)


Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova