Cliente morì in piscina Verso il processo lo staff dell’hotel Columbia

ABANO TERME. Durante un weekend dedicato al benessere, l’8 dicembre 2018 si era immersa nella piscina termale dell’hotel Columbia dove alloggiava con la famiglia Anna Tessarin, ultrasettantenne di Bellinzago Novarese. Poi il malore improvviso. Ma il soccorso non era stato immediato. E ora il pm Silvia Golin ha chiuso l’inchiesta a carico dei vertici alberghieri e del bagnino in servizio ipotizzando il reato di omicidio colposo, atto preliminare alla richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta del presidente del consiglio di amministrazione dell’Hotel Columbia Terme srl Giuseppe Bregolin; del consigliere nonché amministratore di fatto Marco Bregolin; della consigliera Gabriella Gallo, del bagnino Pilumb Rroshtaaj. In particolare si contesta alla società negligenza, imprudenza e imperizia non avendo predisposto l’assunzione dei bagnini in numero adeguato alla sorveglianza continua delle persone che frequentano l’area piscina. La sorveglianza era stata demandata a un unico bagnino incaricato anche di svolgere altre mansioni che lo distoglievano e allontanavano dal continuo controllo dei bagnanti.

Al bagnino, invece, si contesta che in violazione di una norma del regolamento alberghiero per l’utilizzo delle piscine termali dell’Hotel si era assentato dalla strutture natatorie omettendo la vigilanza.

La signora era stata trovata riversa in acqua ed era trascorso più di qualche minuto prima che qualcuno si accorgesse del suo corpo a pancia in giù. Era stata recuperata ormai priva di conoscenza dopo aver bevuto molto. Immediato il trasferimento in ospedale. Tutto inutile. Dopo 40 gioni era morta. —

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