La passione per la moto, l'amore per il figlio: chi era Diego, morto in moto a Codevigo
Amante dei motori, era stato al Museo Ferrari e anche al Mugello. Da un anno e mezzo si era trasferito in via Roma a Codevigo

Un pomeriggio in sella alla sua moto, la più classica delle mete, alla diga di Sottomarina. E da lì il messaggio lanciato sui social accompagnato dalla foto del casco con lo sfondo del mare:
«Moscerini a parte tutto ok». Poco prima era stato anche nella spiaggia polesana di Boccasette nel Delta del Po.
Diego Lunardi non poteva sapere cosa il destino aveva in serbo per lui. Poco dopo, rientrando verso casa, a Codevigo, lo scontro fatale con un’auto. La fine di una giornata di sole di un tiepido autunno e la fine di una vita spezzata a soli 44 anni.
Diego Lunardi aveva vissuto a Corte di Piove di Sacco e da circa un anno e mezzo si era trasferito a Codevigo, in via Roma. Qui aveva ristrutturato una casetta dove abitava. Aveva anche un figlioletto di cinque anni.
La moto per lui era una vera passione, come facilmente si evince anche dai suoi profili social dove le foto e i racconti dei viaggi sulla sua due ruote sono numerose. Così come amava le auto sportive e il calcio.
Con il figlioletto era stato a Maranello a visitare il Museo Ferrari e a provare una Fuoriserie del Cavallino. Meno di un mese fa era stato al circuito del Mugello a Scarperia e San Piero nella città metropolitana di Firenze.
Fino a tre anni fa Lunardi lavorava in una ditta di condizionamento a Borgoricco, dopo però si era licenziato ed aveva cambiato occupazione. La sua grande passione per la moto lo portava spesso a fare dei viaggi anche sui passi delle Alpi.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova