Coimpo, scarcerazioni e patteggiamento
NOVENTA PADOVANA. Misure cautelari ridotte e richiesta di patteggiamento. Sono queste le novità che arrivano dal fronte Coimpo, l’azienda di Adria (Rovigo) – che vede ai vertici anche due padovani - accusata di aver sversato liquidi non trattati nei campi del Polesine.
La vicenda aveva portato a sei arresti (oltre ad una quarantina di indagati e a numerosi sequestri), tra i quali anche quelli di due padovani: Gianni e Alessia Pagnin, 66 e 41 anni, di Noventa Padovana, titolari di Coimpo e di Agribiofert (società sorella di Coimpo).
Oltre ai Pagnin, in manette erano finiti anche Rossano Stocco, 57 anni, di Villadose (Rovigo), legale rappresentante di Agribiofert; Mario Crepaldi, 62 anni, di Adria, preposto di Coimpo; Mauro Luise, 57 anni, di Adria, a lungo tra i vertici di Coimpo e dirigente di fatto di Agribiofert; Glenda Luise, 27 anni, la figlia.
Per chi era ancora in carcere è stata disposta in queste ore la riduzione delle misure cautelari di sicurezza: passano dunque dal carcere ai domiciliari il padovano Gianni Pagnin e con lui anche Mauro Luise.
Sono inoltre stati revocati gli arresti domiciliari, con obbligo quotidiano di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, agli altri quattro finiti in manette, ossia la padovana Pagnin, Stocco, Crepaldi e Luise. La decisione è stata presa dal giudice delle indagini preliminari di Venezia, David Calabria, con l’assenso del pubblico ministero Giovanni Zorzi.
Gianni Pagnin, Mauro Luise, Glenda Luise, Rossano Stocco ed Alessia Pagnin hanno inoltre chiesto il patteggiamento a fronte dell’inchiesta che li ha visti coinvolti. L’ammissione di colpevolezza dovrebbe chiudere la questione a breve e definitivamente, visto che c’è anche il parere favorevole del pubblico ministero.
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