Colpita con una testata alla sagra di Montà

Aggressione alla festa patronale. La vittima trentaseienne: «Perseguitata da anni»

MONTA' - L’attende all’uscita della sagra, le va incontro e afferrandole il capo la colpisce con una violenta testata in pieno volto, poi sale in motorino e fugge . È la scena scioccante alla quale hanno assistito alcune delle persone presenti l’altra sera alla sagra di Sant’Ignazio a Montà.

Sono circa le 23. Lei, Zana Alushi, 36 anni, originaria dell’Albania, si trova con il marito Giuliano Sacrato, alla sagra parrocchiale. Non si sente molto bene, ha mal di schiena e così decide di rincasare prima. I due abitano poco lontano, in via Benussi 18. Arrivata all’uscita della festa patronale però la donna viene brutalmente assalita da un uomo sulla cinquantina. Non appena la vede si avvicina, le afferra il capo e la colpisce con una testata. La donna perde molto sangue, urla, attira l’attenzione delle persone presenti e anche quella del marito che accorre in suo soccorso. A quel punto l’aggressore tenta di picchiare anche il consorte della donne che fortunatamente riesce a schivare i colpi e a metterlo in fuga.

«Ero così agitato che non riuscivo nemmeno a comporre il numero della polizia. L’hanno fatto le persone che hanno assistito alla scena, un poliziotto in borghese in particolare che ha anche preso il numero di targa» riferisce il Sacrato.

Scioccata Zana Alushi, dopo l’arrivo della polizia e dei sanitari, è stata immediatamente trasportata al pronto soccorso dove è rimasta per tutta la notte e dove le hanno diagnosticato una frattura al setto nasale e dato una prognosi di 21 giorni.

Ma non sarebbe la prima volta che quell’individuo aggredisce la donna. Da quattro anni la perseguita con telefonate e messaggi, insulti e minacce, e spesso e volentieri è arrivato alle mani. «Prima abitava vicino a casa nostra, adesso si è spostato ma frequenta il bar della zona. È diventato per me un incubo» spiega ancora visibilmente provata. «Inizialmente mi sono avvicinata perché avevo bisogno di un piccolo aiuto, sembrava una persona molto gentile e disponibile che mi voleva aiutare in un momento di difficoltà. Mi ha aveva dato una mano anche a trovare un lavoro come domestica. Poi ha iniziato con le minacce, le chiamate, le botte».

«Non so come si possa avere il coraggio di picchiare una donna» queste le parole ricorrenti del marito della vittima dell’aggressione. Del caso ora se ne stanno occupando i poliziotti della squadra volante della questura.

 

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