Colpito con una mazza di legno per aver inseguito gli scippatori

Dal letto di ospedale Marco Tasca descrive il suo intervento a difesa di un’anziana «Se mi avessero preso qualche centimetro più su, non sarei qui a raccontarla»  





Ha provato ad inseguire il ladro, è finito in ospedale con il volto tumefatto. Il gesto eroico è costato caro a Marco Tasca, noto commerciante del Parco Urbano termale, che giovedì, attorno alle 12. 40, aveva tentato di inseguire un malvivente, il quale aveva appena strappato una collana ad una turista francese che stava passeggiando per il parco.



Marco Tasca è da giovedì in ospedale, prima alla Casa di Cura di Abano e dalla serata di giovedì al reparto maxillofacciale del Policlinico di Padova. Uno dei tre malviventi autori dello scippo lo ha colpito con una mazza di legno, che gli ha procurato lesioni al volto, tra cui la rottura dello zigomo sinistro. «Ho visto un’anziana, in coppia con suo marito, scippata da un malvivente», racconta Marco Tasca dal letto del settimo piano del reparto maxillofacciale del Policlinico di Padova. «Subito mi sono messo al suo inseguimento. Il ladro è entrato al Teatro Magnolia dove c’era altra gente e poi è uscito nel piazzale della farmacia dove ho continuato ad inseguirlo. Una volta arrivato al parcheggio, ho visto che tergiversava e non scappava, consapevole probabilmente dei suoi complici lì vicino. Ho cominciato a chiedere insistentemente di darmi la collanina scippata». E qui le cose si sono messe male per Marco Tasca, 44 anni di Albignasego: «Un suo complice, senza che io me ne accorgessi, mi ha avvicinato e colpito da dietro nella zona laterale della testa, credo con un bastone. A quel punto sono svenuto». I due sono poi fuggiti a bordo di un’auto parcheggiata più in là, con un terzo complice in attesa, seduto al volante.



Marco Tasca, che oggi sarà operato allo zigomo e che forse sarà dimesso martedì, non si dà pace. «Sono un omone di 1 metro e 93 e peso 100 chili», sbotta. «Non sono quindi neanche uno dal fisico gracile, eppure i ladri non hanno avuto alcuna paura nell’affrontarmi. Erano ragazzotti di carnagione olivastra, provenienti probabilmente dal Nord Africa, Tunisia o Marocco mi viene da dire dalla loro parlata». «La cosa inquietante è che, se con il bastone il ladro mi avesse preso qualche centimetro più su, ora non sarei qui a raccontare la mia storia, come mi hanno detto i medici».



Ieri il negozio di Tasca era aperto, ma il clima era logicamente di grande tristezza. La madre del commerciante, con il telefonino in mano, non ha potuto trattenere l’emozione. «Guardate come me l’hanno ridotto», dice mostrando sul telefonino la foto del figlio con la faccia tumefatta «Potevano ammazzarmelo. Non mi do pace, perché cose di questo tipo non possono accadere. Servono più controlli nella zona. Mi auguro che le nostre telecamere e quelle del Comune consentano ai carabinieri di Abano di individuare e prendere questi malviventi». —



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