Coltelli, pistole, urla e violenza catturata la banda dei predoni

Colpiva negozi, arrestati 4 sinti: uno di Villa del Conte, l’altro di S. Giorgio in Bosco, e due vicentini Le indagini dei carabinieri iniziate otto mesi fa dopo una rapina in una farmacia di S. Martino di Lupari
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ARRESTI DAI CARABINIERI. MICHAEL CATTER
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ARRESTI DAI CARABINIERI. MICHAEL CATTER
SAN MARTINO DI LUPARI. Saltavano sul bancone di farmacie ed esercizi commerciali, brandivano coltelli, puntavano pistole, gridavano, minacciavano e strattonavano esercenti e clienti. Dove decidevano di colpire seminavano il terrore. Agivano sempre in gruppo. O almeno fino a pochi giorni fa. Sono stati infatti arrestati dai carabinieri i membri di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, in particolare furti e rapine.


In manette sono finiti quattro italiani di etnia sinti: Saymon Casagrande, 36 anni di Arsiero, Claudio Marzari, 42 anni di Villa del Conte, il capo dell’associazione, Michael Catter, 33 anni di Bassano, e Teres Mayor 36 anni di San Giorgio in Bosco. Le indagini dei carabinieri, che sono durate in tutto 8 mesi, sono partite lo scorso 13 gennaio in seguito a una rapina avvenuta alla farmacia “All’aquila” di San Martino di Lupari. Sono scesi in campo gli uomini del Nucleo Investigativo di Padova e della compagnia di Cittadella, che infine sono riusciti a individuare e trarre in arresto i componenti del sodalizio criminale.


In tutto sono cinque gli episodi contestati ai quattro, tre dei quali già sottoposti a fermo dell’autorità giudiziaria per una rapina ai danni della farmacia “Salviati” di Grumolo delle Abadesse, avvenuta lo scorso 8 marzo. Nell’ordine la banda aveva tentato due rapine il 9 febbraio, una ai danni del ristorante “Contarini Sole” di Piazzola sul Brenta, e una ai danni della sala giochi “Golden room” di Camisano Vicentino; altri due episodi erano avvenuti il 24 febbraio, rispettivamente alle Assicurazioni Generali di San Martino di Lupari (il colpo aveva fruttato 1.350 euro e un orologio da 180 euro) e alla sala giochi “Las Vegas” di Mestrino (il colpo aveva fruttato 3500 euro e un tablet).


Il modus operandi era sempre lo stesso: veniva individuato l’esercizio pubblico da colpire, appetibile per quel che riguarda volume di affari; veniva scelta la fascia oraria più adatta, quasi sempre tardo pomeriggio o sera, e, dopo un attento sopralluogo, si stabiliva il momento in cui agire, che era quello in cui il cassiere di turno era più distratto. Il primo malvivente entrava nell'attività commerciale e aggrediva il negoziante, gli altri nel frattempo immobilizzavano i clienti sotto la minaccia delle armi. Poi fuggivano tutti, a bordo di una cosiddetta “auto pulita”, che serviva appunto per dileguarsi senza destare sospetti. Tutto questo fino a mercoledì, quando i carabinieri sono riusciti definitivamente a smantellare questo gruppo di criminali e ad assicurarli alla giustizia


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