Comdata, all’esodo incentivato hanno aderito 40 lavoratori

Sono iniziati i contratti di solidarietà, con decurtazione del salario fino al 50 per cento I sindacati sollecitano l’azienda a cercare commesse redditizie 

padova

Sono già 40 su 204 (il 70% donne) i lavoratori della Comdata (call center e schede informatiche) di via Elia Dalla Costa 2 (traversa di via Venezia) ad avere accettato l’esodo incentivato in base all’accordo nazionale firmato a Roma il primo agosto di quest’anno dai vertici generali dei sindacati Slc-Cgil, Fistel Cisl ed Uilcom-Uil con la proprietà. Ossia con la multinazionale Carlyle Group, che, in Italia, gestisce anche i siti di Milano, Cagliari, Lecce ed Ivrea. Nello stesso tempo, all’interno della filiale di Padova, dove vengono lavorate le commesse di alcune società assicurative, tra cui Zurich Group, Unipol e Banca Sella, dopo le ferie estive, i dipendenti hanno ripreso il lavoro.

lavorare meno, lavorare tutti

Un lavoro, però, che non è più lo stesso di prima perché sono già scattate le regole dei contratti di solidarietà, che si basano sul concetto “lavorare meno, lavorare tutti”. In pratica si lavora meno, ma si guadagna anche di meno, sino alla decurtazione del salario al 50%. «Purtroppo all’accordo firmato nel mese di agosto non c’era alternativa», spiega Filippo Scapini, sindacalista della Uilcom-Uil. «Non ci dimentichiamo che gli amministratori dell’azienda avevano già deciso di chiudere per sempre la sede di Padova, dove lavoravano 204 persone, compresi i 50 della Comdata Tech, inquadrati nei contratti di Fiom, Fim ed Uilm: se oggi la filiale è rimasta aperta è grazie agli scioperi e alla mobilitazione di tutti i lavoratori, coordinati da Cgil, Cisl ed Uil. A questo punto, per rilanciare la sede di Padova, sarà fondamentale acquisire nuove commesse, che siano più proficue e redditizie rispetto a quelle attuali».

7.300 dipendenti in Italia

In tutto il mondo i dipendenti di Comdata sono 49.000, dei quali 7.300 in Italia. Negli ultimi tre anni, nella sede di Padova, i ricavi sono scesi da 6. 363. 000 a 5.035. 000 euro. Un calo vistoso che, secondo i sindacati, non è dovuto all’inefficienza dei lavoratori, ma alla natura delle commesse che vengono lavorate all’interno della sede, considerate non redditizie. —

Felice Paduano

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