Con Acquevenete bollette più leggere
Firmato l’atto di fusione: dall’1 dicembre gestirà il ciclo idrico integrato di 110 Comuni, tra Bassa padovana e Polesine

Monselice (PD), 9 novembre 2017 fusione CVS con Polesine acque. Nella foto:
MONSELICE. La firma che dà ufficialmente vita al nuovo ente è arrivata ieri. Alla presenza del notaio Giorgio Gottardo, il presidente di Cvs Piergiorgio Cortelazzo e quello di Polesine Acque Alessandro Ferlin hanno siglato l’atto di fusione tra i due enti e concretizzato la nascita di Acquevenete, società pubblica di gestione dell’acqua che sarà operativa a tutti gli effetti dal prossimo 1 dicembre. Cosa cambierà per i cittadini? Innanzitutto una nuova bolletta e una riduzione della tariffa del 2 per cento che sarà visibile sin dalla prossima primavera.
Acquevenete.
La nuova società, nata dall’incorporazione di Polesine Acque da parte di Cvs, è ora ente di riferimento per 500 mila abitanti e 110 Comuni dislocati in cinque province venete, per un totale di 3.200 chilometri quadrati, 10 mila chilometri di condotte, 7 mila di reti idriche e 3 mila di reti fognarie. Arrivare alla firma di ieri non è stato semplice: se i Comuni padovani contrari alla fusione si sono contati sulle dita di una mano, nel Polesine a fatica si è raggiunto il quorum per approvare la scelta. «Ci sta, in democrazia, che ci sia chi è contrario a un percorso come questo» ha commentato Ferlin, «già all’indomani dell’approvazione è calata su tutti la consapevolezza che la strada è questa e sono sicuro che quando si avvertiranno i primi benefici ogni resistenza sarà un ricordo».
I benefici.
Non può essere trascurata la promessa riduzione delle tariffe: «Abbiamo previsto, in maniera prudente, una riduzione del 2 per cento che sarà visibile con la bolletta della prossima primavera, retroattiva per tutto il 2018» conferma il direttore dell’ormai ex Cvs, Monica Manto, «parliamo di prudenza perché di fatto non abbiamo uno storico che consideri l’attività dei due enti unificati e perché in ballo abbiamo 20 milioni di lavori “extra”: le misure per contrastare i Pfas per i Comuni di Cvs e quelle per attingere acqua dalla Pedemontana per i territori rodigini». «Stiamo parlando di contenimento della tariffa, e anche di riduzione, mentre nel contesto generale i gestori idrici annunciano aumenti anche consistenti» sottolinea Cortelazzo, «ma la fusione porterà altri due benefici importanti per i cittadini: il mantenimento della gestione pubblica dell’acqua e la possibilità di garantire 50 milioni di cantieri e investimenti fino al 2020». Gli efficientamenti dovuti alla fusione, infatti, secondo gli
advisor
dovrebbero ammontare a 23,5 milioni di euro.
I cambiamenti.
La nascita di Acquevenete si tradurrà anche nell’unificazione dei 14 sportelli (oggi 9 sono del Cvs e 5 di Polesine Acque) che dall’1 dicembre potranno essere utilizzati indistintamente dagli utenti. Entro fine anno arriverà la prima bolletta intestata Acquevenete che è stata semplificata, anche grazie alla concertazione con le associazioni dei consumatori.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video