Con “Arance e martello” Zoro fa centro al primo film

Diego Bianchi, in arte Zoro, autore e conduttore dell’originale trasmissione “Gazebo”, presenta a Venezia nella “Settimana della Critica” il suo primo film da regista, “Arance e martello”. Un titolo che condensa trama e spirito della pellicola. Ambientato nella più calda giornata del 2011, quando in piena amministrazione Alemanno viene diffusa la notizia che lo storico mercato di San Giovanni sta per essere chiuso. Il carosello di questa commedia, comprende una variegata selezione di commercianti. Sono romani, romanisti, immigrati, fruttivendoli, macellai, confusi e arrabbiati, soprattutto con la politica che li ha abbandonati. Con una mano stringono le arance, difendono il proprio lavoro, con l’altra impugnano un martello, che un po’ richiama ai valori della sinistra e un po’ è pura rabbia. Diego Bianchi fa quello che sa fare meglio, il giornalista sul campo, armato di telecamera, intervista e interagisce con questa umanità. Simbolo di un Paese nel quale la cosa pubblica diventa sempre di più affare privato. Tutti si riempiono la bocca inneggiato o criticando una o l’altra fazione. In realtà c’è chi fa politica per far colpo su un ragazzo, chi pensa solo al proprio bancone, chi è nostalgico e chi procede con il pilota automatico in nome del ricordo di un ideale. Riuscito e divertente, il film è già in sala grazie alla distribuzione Fandango.
Alberto Fassina
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