«Con la pista ciclabile il commercio è in crisi»

Gli esercenti dell’ultimo tratto di via Facciolati: «La giunta non ci ascolta c’è qualche parcheggio nuovo, ma servono più fermate del bus e punti luce»
Di Elvira Scigliano
SALMASO - AUTO SU PISTA CICLABILE VIA FACCIOLATI SALMASO - AUTO SU PISTA CICLABILE VIA FACCIOLATI
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SANT’OSVALDO. Sono grati a questa amministrazione per i pochi ma preziosi posti auto recuperati malgrado la pista ciclabile. Ma sono anche disperati perchè, nel loro prossimo futuro, vedono solo crisi e chiusure. Siamo nell'ultimo tratto di via Facciolati, poco dopo via Ramazzini e poco prima del ponte Quattro Martiri. «Siamo la cosiddetta periferia di Sant'Osvaldo», attacca Gianluca Mettidoro, titolare di un’argenteria, «abbiamo la bottega in un rione che sta bene, che gongola nella sua ricchezza, eppure, rispetto ai negozianti del primo tratto della via, fino all'ufficio postale, battiamo da sempre meno scontrini. Se fino alla realizzazione della pista ciclabile tanto voluta dalla precedente amministrazione, il meno si aggirava intorno al 20%, adesso supera il 40%. Così non andiamo da nessuna parte se non verso la rovina». Tutti insieme hanno scritto, pregato e implorato la giunta Bitonci. Ora tutte le loro energie sono concentrate in un’ipotesi: recuperare una decina almeno di posti auto nell'ultimo pezzo di ciclabile, dove ieri ce n'erano una ventina, “rubati” dal tracciato rosso dedicato alle due ruote. E i ciclisti e la loro sicurezza? «Prima di tutto», sottolinea Tania, la parrucchiera, «i ciclisti pedalano sistematicamente in mezzo alla strada, dunque non vedo la differenza». «Secondo», aggiunge Elena Panchieri, storica con il suo negozio di maglieria, «l'abbandono si vede anche dalle piccole cose: hanno recuperato 4-5 parcheggi e non li hanno nemmeno segnati con le strisce, proprio come fossimo delle Cenerendole». «Sono grato per questi posti», spiega Mettidoro, «per me significano un po' di sicurezza, visto che spesso trasporto valori e quando ero costretto a parcheggiare lontanissimo mi hanno derubato due volte. Tuttavia è evidente che non sono sufficienti».

A dirlo le serrande abbassate: «qui è un'ecatombe», ruggiscono i commercianti, «all'angolo con via Moscehtti c'è un negozio chiuso; quello un civico più avanti, che vendeva smartphone, ha chiuso e, prima, avevano provato due toelettature, tutto nell'ultimo tragico anno; il bar di fronte è alla quinta gestione, mentre la gelateria è alla seconda, sempre nell'ultimo anno». «Noi continuiamo a scrivere ed a segnalare», aggiunge Sandro Vangelista, delle Pratiche auto «ma il Comune ti risponde dopo mesi e sembra non avere le idee molto chiare. Non hanno tenuto in considerazione nessuna delle nostre richieste: dall'illuminazione vicino agli attraversamenti pedonali e alle fermate del bus, alla necessità di altre strisce pedonali».

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