Con l’app trova-posto la sosta si fa facile

Aps avvierà in primavera il sistema in grado di indirizzare i conducenti verso gli stalli liberi e segnalerà chi non paga
La “rivoluzione della sosta” scatterà la prossima primavera. E avrà il sapore dell’innovazione. Di una Padova
smart
dove un app ti accompagna direttamente fino al primo posto libero in cui lasciare l’auto, risparmiando inutili giri e perdite di tempo. Sembra futuro remoto, ma è più prossimo di quanto si possa credere. Almeno secondo le parole dell’amministratore delegato di Aps Holding Riccardo Bentsik, che alcune settimane fa ha riferito lo “stato di avanzamento” dell’operazione alla commissione Politiche economiche di Palazzo Moroni: «Abbiamo già pronto il capitolato tecnico e il bando di gara» ha spiegato, «io credo che entro giugno saremo operativi». Ma in cosa consiste questa rivoluzione? È un progetto in atto da tempo, iniziato con l’identificazione di tutti i circa 3 mila stalli in strada (a cui si aggiungono altrettanti posti nei parcheggi in struttura). Ogni stallo ha un suo codice alfanumerico e questo consente già oggi di pagare la sosta con un sms. Tra pochi mesi si potrà pagare anche con l’app “Pyng” di Telepass Pay (e una corsia “gialla” arriverà anche nel park di piazza Insurrezione).


L’ulteriore passo avanti è tutto di tecnologico: «Gli stalli avranno un sensore che comunica con la stazione di controllo in Aps», spiega Bentsik, «il sistema permetterà di verificare se uno stallo è occupato oppure no, e anche se è stato pagato no. Da remoto riusciremo a capire, in tempo reale, le eventuali sacche di evasione e il lavoro dei verificatori sarà mirato». Un modo per fare più multe? «Tutt’altro, non c’è nessun intento punitivo», risponde l’ad di Aps, «vogliamo innescare un meccanismo virtuoso per responsabilizzare l’automobilista fornendogli strumenti comodi e flessibili. Anzi, io conto di avere una diminuzione delle sanzioni».


In pratica si potrà pagare il parcheggio con sms, app, carta di credito o debito, con il Telepass: talmente tanti sistemi che non ci saranno più scuse per non farlo. I corollari pratici di questa rivoluzione tecnologica, però, sono anche altri: «Si potrà indirizzare l’automobilista verso i parcheggi liberi, attraverso cartelloni a messaggio variabile oppure ancora con le app. Questo evita il traffico “parassitario” di coloro che girano per trovare un posto», racconta Bentsik. «In più, in futuro, potremo sviluppare una tariffazione variabile in base alla frequenza di utilizzo».


I dati del sistema saranno messi a disposizione del settore Mobilità di Palazzo Moroni che potrà sapere in tempo reale i tempi, i modi e il fabbisogno della sosta in città, regolando le scelte politiche di conseguenza. L’iniziativa è pioneristica: solo Treviso in Italia può contare su una sperimentazione simile. «Vogliamo avere una visione unitaria del sistema della sosta urbana», ha sottolineato Bentsik, «è utile per l’amministrazione ma anche per il cittadino che potrà gestire meglio il proprio tempo e la propria mobilità».


Novità in vista anche per il
car sharing
, il servizio di auto condivisa: «Partiremo con una sperimentazione di nuovi veicoli nel 2018, l’obiettivo è svincolarsi dall’attuale fornitore di tecnologie per affidarsi a realtà italiane che potrebbero già oggi ridurre i costi del 30%» ha chiarito il manager di Aps, «nell’ultimo anno a Padova sono triplicati gli utenti e il chilometraggio. È un servizio di nicchia ma che ha le potenzialità per diventare un abitudine virtuosa e sostenibile per molti cittadini. Di solito in una famiglia lo si utilizza al posto della seconda macchina: gli studi dimostrano che è più conveniente per chi percorre meno di 8 mila chilometri l’anno».


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