Cona diventa un caso, il ministro Minniti riferirà in parlamento

VENEZIA. E' un caso nazionale la rivolta dei profughi nel centro di accoglienza di Cona. Un caso su cui il ministro degli Interni Marco Minniti sarà chiamato a riferire alla commissione parlamentare che si occupa dell'emergenza immigrazione.
La rivolta nella notte
Zaia: "Dolore per la morte di Sandrine, proteste da condannare".
Se è forte il «dolore davanti a un fatto così tragico come la perdita di una vita», al tempo stesso «non dev’esserci il minimo dubbio che da noi tutti sono curati nella stessa maniera». Dopo la morte di una giovane ivoriana al centro per l’accoglienza dei migranti di Cona il presidente del Veneto, Luca Zaia, tiene a precisare come il sistema sanitario della Regione garantisca «le stesse cure a tutti, indipendentemente dal colore della pelle, dal credo religioso e dalla provenienza. Per questo ho voluto che venissero resi pubblici i dati del soccorso». «Non possiamo non interrogarci su tutto quello che sta succedendo. Quanto ai fatti, l’Ulss ha chiarito in maniera più che sufficiente come sono andate le cose: in nemmeno 20 minuti erano sul posto con ambulanza e auto medica. La mia preoccupazione è stata che le cure siano state tempestive», ha continuato Zaia, secondo cui, tuttavia, quanto avvenuto dopo «non è giustificabile in nessuna maniera».
I profughi vogliono i giornalisti nella base
«Da parte di alcuni è emerso un comportamento per noi inaccettabile. Fermo restando che questo non è altro che un segnale di tante piccole vicende che accadono in tutta italia rispetto ai centri di accoglienza e senza cercare la polemica in questo momento di rispettoso dolore, non ci si può esimere da condannare questi comportamenti», ha continuato, sottolineando che «i violenti devono essere espulsi». Riguardo alle proteste di ieri per Zaia, «senza generalizzare», si sono viste «scene come quelle dei reportage dagli inviati in quei paesi: tenere in ostaggio gli operatori, dare fuoco a cose, sono proteste che non si possono giustificare», ha aggiunto, spiegando che «bisogna attuare la politica dei rimpatri iniziando da questi signori che fanno casino».
Gelli (Pd): "Il ministro Minniti riferirà in commissione".
«Non possiamo tollerare e non giustificheremo mai episodi come quelli accaduti nel Cpa di Cona in provincia di Venezia. È inaccettabile che occorra attendere fino a 8 ore per avere sul posto un’ambulanza che presti i dovuti soccorsi a una migrante, che poi purtroppo ha perso la vita. Ed è ancora più inaccettabile la reazione di coloro che hanno tenuto a lungo assediato i 25 addetti del centro liberati solo a tarda notte». È quanto dichiara il presidente della Commissione di inchiesta sui migranti, Federico Gelli (Pd), che aggiunge: «Quanto prima la nostra Commissione si occuperà del caso cercando di fare piena luce sui drammatici fatti di Cona, ma appena possibile ascolteremo anche il ministro dell’Interno Minniti. Con lui vogliamo capire se predisporre i Cie, centri di identificazione ed espulsione, in ogni regione sia realmente la risposta giusta all’emergenza immigrazione».
Di Cie, spiega ancora Gelli, «ce ne sono 10 in Italia di cui però solo 4 operativi e l’esempio del Cpa di Cona, passato in poco più di un anno da 50 a 1.400 ospiti, ribadisce l’inadeguatezza di queste strutture che troppo spesso diventano ghetti difficili da gestire. Meglio - conclude l’esponente Pd - sarebbe un’accoglienza diffusa sul territorio con la collaborazione di tutti i Comuni italiani e non solo di una parte come accaduto finora».
Il post di Salvini: "Quando sarò al governo espulsioni di massa".
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini è intervenuto sulla vicenda con un post sul suo profilo Facebook.
Colaninno (Pd): "No ai sentimenti d'ofio, solidarietà agli operatori"
«Esprimo la mia solidarietà agli operatori aggrediti all’interno del centro di prima accoglienza di Cona e confidiamo nel ruolo della magistratura affinchè faccia luce su quanto avvenuto. Allo stesso tempo auspichiamo che gli episodi incresciosi, e da condannare senza esitazione, non costituiscano occasione per far riesplodere un sentimento di odio nei confronti dei migranti. La violenza va condannata, ma fare di tutto l’erba un fascio sarebbe un errore gravissimo perchè alimenterebbe tensioni sociali nel Paese», è il commento del deputato del Pd Matteo Colaninno.
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