Concorso al veleno la Scuola Medica passa all’ateneo il “caso Perilongo”

Consiglio di dipartimento convocato per venerdì in calendario resta la nomina della commissione discussa
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - GINECOLOGIA
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È una palla che scotta quella che rimbalza tra le mura dell’Università e che vede su campi opposti il professor Erich Cosmi, presidente della Scuola di Ostetricia, e il professor Giorgio Perilongo, direttore dell’ambito universitario del Dipartimento della salute della donna e del bambino, dopo che il primo ha scritto al rettore Rosario Rizzuto chiedendo la destituzione del secondo.

Malgrado il “caso Perilongo” fosse stato inserito all’ordine del giorno della riunione convocata ieri dal presidente della Scuola di Medicina Stefano Merigliano con gli otto direttori di dipartimento, il problema è stato definito di competenza dell’ateneo oltre che dello stesso dipartimento diretto dal professor Perilongo, cui afferiscono Ginecologia e Ostetricia e dove, ormai una settimana, fa è scoppiato il caso. Nulla di fatto, dunque.

Intanto, il Dipartimento della salute della donna e del bambino ha riconvocato per venerdì il consiglio di dipartimento: precedentemente programmato per giovedì scorso, era naufragato nella tempesta. All’ordine del giorno, confermata la nomina della commissione del nuovo concorso al veleno. Una decisione che non è piaciuta al professor Cosmi che annuncia una nuova lettera al rettore: «È il garante della trasparenza, quindi gli chiedo ufficialmente di prendere una posizione» insiste il presidente della scuola di Ostetricia «il concorso ex articolo 18 per un posto da associato va sospeso, non può essere messo a bando come se niente fosse».

Nel frattempo, sul tavolo del rettore è arrivata anche la risposta del professor Perilongo. Missiva, inviata anche al Miur e all’Anac (autorità anticorruzione), precedentemente coinvolti dallo stesso Cosmi, oltre che agli ordinari del Dipartimento di salute della donna e del bambino. In questa sede, il pediatra ribadisce le sue ragioni, sottolineando tra l’altro, come la correttezza della procedura sia stata verificata con lo stesso rettore oltre che con il prorettore vicario Dalla Fontana e conferma, a sua volta, l’intenzione di intervenire in sede penale, risarcitoria e disciplinare accademica rispetto alle accuse mosse da Cosmi (condotte penalizzanti, di ostacolo alle progressioni di carriera dei colleghi di Ostetricia e Ginecologia e minacce penalmente rilevanti).

Oggetto dello scontro, come noto, uno dei due bandi di concorso per associati: nelle accuse mosse dal ginecologo nella lettera inviata al rettore e formalizzata nella denuncia presentata domenica ai carabinieri, l’individuazione anzitempo da parte del professor Perilongo del professor Roberto Tozzi, ginecologo-oncologo a Palermo come vincitore del bando, poiché definito «un candidato forte». Un’affermazione fatta nel corso dell’incontro che si è tenuto lunedì 8 giugno con i medici di Ostetricia e Ginecologia e “fissata” in una registrazione. Su questo, e sui termini per l’individuazione della commissione giudicante, il presidente della scuola di Ostetricia ha asporto denuncia, tra le altre cose, per abuso di potere, d’autorità e in atti d’ufficio.

Dopo le tensioni che avevano accompagnato un altro concorso al veleno, un paio di anni fa, contesa disputata a colpi di titoli e di ricorsi per una cattedra di ordinario finito davanti al Tar, ora all’interno del Dipartimento di salute della donna e del bambino si alzano i toni. —





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