Configliachi chiuso è diventato bivacco per tanti disperati

ARCELLA. Era prevedibile. Nonostante la massima attenzione che gli amministratori dell’Istituto per non vedenti, Luigi Configliachi, guidati dal presidente Angelo Fiocco, avevano prestato per la...
SCURA - SPAZZATURA AL CONFIGLIACHI VIA RENI SCURA - SPAZZATURA AL CONFIGLIACHI VIA RENI
SCURA - SPAZZATURA AL CONFIGLIACHI VIA RENI SCURA - SPAZZATURA AL CONFIGLIACHI VIA RENI

ARCELLA. Era prevedibile. Nonostante la massima attenzione che gli amministratori dell’Istituto per non vedenti, Luigi Configliachi, guidati dal presidente Angelo Fiocco, avevano prestato per la tenuta in sicurezza della sede dell’Arcella, anche la storica palazzina di via Guido Reni, (nella foto) che si trova a fianco della chiesa di San Gregorio Barbarigo, ha dovuto fare i conti con l’esercito dei disperati, senza lavoro e senza casa, che vivono nel quartiere più grande della città.

E così, nelle settimane passate, il presidente dell’ente pubblico, in base alle normative vigenti, è dovuto andare in una caserma dei carabinieri per denunciare la presenza di estranei in alcuni locali del Configliiachi, chiusi ormai, da più di tre anni.

In pratica, anche i confini dell’immobile, costruito durante gli anni del fascismo ed abitato dagli anziani non-autosufficienti dell’Ira sino al 2010, sono stati violati da alcuni diseredati che lo hanno utilizzato e, probabilmente, lo stanno ancora utilizzando come giaciglio per la notte. «Se anch’io fossi una persona senza lavoro e senza casa, andrei a dormire dentro all’istituto Configliachi dopo aver trovato un varco per entrarci, osserva il professore Angelo Fiocco. «ma come presidente di un ente pubblico, la legge m’impone la denuncia in casi del genere. Nello stesso tempo, però, non posso non rimarcare, ancora una volta, che spetterebbe al Comune acquisire l’immobile, tra l’altro ad un prezzo politico, per utilizzare il grande edificio a servizi per la collettività. Questa sarebbe una grande opportunità per l’amministrazione comunale di Padova, che avrebbe così la possibilità di riqualificare subito, almeno in parte, la storica palazzina di via Reni e poterlo riutilizzare». (f.pad.)

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