Conte: il Mose va finito al più presto

Giovedì 14 Consiglio dei ministri su Venezia. Il premier: Il Governo c'è e non vedo alcuna ragione per negare lo stato di emergenza  
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Venezia
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Venezia
VENEZIA. "Non siamo in grado di quantificare i danni. Domani c'è un Consiglio dei ministri tecnico, molto limitato, che sicuramente prenderà in carico la richiesta di stato di emergenza. Allo stato non ci sono ragioni per negare lo stato di emergenza e stanziare i primi fondi". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, al termine della riunione tecnica post-acqua alta a Venezia.
 
"Il governo è presente, siamo qui per dare il segno di una fattiva partecipazione del governo. Venezia è un patrimonio dell'Italia e dell'umanità che ha bisogno di risolvere una serie di problemi storici che si trascinano".
"Per il Mose siamo nella dirittura finale, siamo al 92-93% dell'opera e guardando all'interesse pubblico non c'è che da prendere una direzione nel completamento di questo percorso".
 
Per quanto riguarda gli interventi per i danni subìti dalla citta e dai residenti Conte non si è tirato indietro: "Come avviene sempre dopo un'emergenza - ha spiegato il premier - prima ci sarà un'istruttoria tecnica e successivamente verranno ristorati i danni, anche ai privati".

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