Continua la fuga da Pediatria se ne va anche il primario

CAMPOSAMPIERO
E dopo le tre pediatre se ne va anche il direttore di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale Pietro Cosma. Il dottor Marco Filippone ha presentato le dimissioni, esecutive a fine anno. Il sindaco Katia Maccarrone ieri ha ottenuto un incontro urgente con il direttore generale dell’Usl 6 Euganea Domenico Scibetta, dov’è stata analizzata la situazione e affrontate le prospettive di soluzione.
«Ho avuto rassicurazioni che, se il dottor Filippone confermerà le sue scelte, verrà fatto un bando per coprire il posto vacante» dichiara Maccarrone, che smentisce l’addio di altri pediatri, «La criticità di personale che sta vivendo la Pediatria di Camposampiero va risolta e subito. Capiamo che è un problema generale, mancano gli specialisti a livello nazionale perché il numero di medici laureati è decisamente inferiore a quelli necessari e molti preferiscono andare a lavorare all’estero dove non è indispensabile avere già la specializzazione di 5 anni per essere assunti. Ma ho chiesto garanzia e tempi rapidissimi nell’integrazione dei posti necessari all’attività di un reparto che non è solo pediatrico ma un Centro regionale per il neonato critico che dispone di spazi, tecnologie e di professionalità che, ora, sono del tutto insufficienti nei numeri». La decisione di Filippone è maturata dopo le dimissioni volontarie delle pediatre Silvia Palatron, Eva Temporin e Maria Tura. Le dottoresse spiegavano di andarsene «per poter continuare altrove la professione con migliori prospettive di sicurezza e qualità».
A spingerle a quel passo, hanno spiegato, anche la modifica delle schede regionali del 2013 in cui la Regione ha deciso di mantenere operativa anche la Pediatria di Cittadella «nonostante la prevedibile carenza di personale medico». Con la conseguenza di «turni serrati con maggior rischio di errore mettendo così a repentaglio la vita dei bambini, e perdita di tutta l’attività specialistica sviluppata con grandi investimenti in termini di personale ed economici». La situazione è evidentemente peggiorata poiché il bando per sostituire le dimissionarie non è stato ancora completato e i pochi pediatri rimasti sono in sovraccarico di lavoro e non riescono a organizzare i turni in modo funzionale e competente.
A ciò si è aggiunta la decisione di bandire un concorso, in itinere, per reperire il primario di Pediatria a Cittadella. Segno che in Regione si persegue la strada di due distinti reparti pediatrici. Si teme come ricaduta il “declassamento” e il depauperamento di un reparto modello qual è Patologia Neonatale, ristrutturato solo due anni fa con un costo di oltre un milione di euro e dotato di 10 culle termiche di ultima generazione in grado di ospitare bambini nati dalla 23 esima settimana e sottopeso o neonati con patologie importanti. —
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