Contratto sadomaso: «Schiava, l’abbiamo deciso insieme»

Parla il marito-padrone padovano denunciato dall’ex convivente: «Il libro 50 sfumature di grigio? Facevo già tutto vent’anni fa»

PADOVA . «La persona sottomessa è quella che domina, il godimento della donna è al primo posto. Il libro “Cinquanta sfumature di grigio” l’ho scritto io 20 anni fa». Ha 41 anni, è perito informatico e vive in un piccolo appartamento nella cintura urbana: capelli rasati, orecchino d’oro, pizzetto, petto depilato, jeans neri con portachiavi a catena, calzini bianchi. È accusato di aver ridotto la moglie ad una schiava facendole addirittura firmare un contratto. L’uomo finito al centro di un’indagine del pubblico ministero Sergio Dini respinge una ad una tutte le accuse.

Esiste questo contratto?

«Il contratto esiste, l’abbiamo scritto e firmato insieme. Io e la mia ex moglie ci siamo conosciuti nel 2003, l’anno successivo abbiamo stipulato un accordo scritto consensuale, come prevede il codice civile. Serviva per tutelare sia me che lei».

Che senso ha formalizzare un simile atto?

«Sono un maestro di Shibari, un’antica forma artistica di legatura giapponese. Queste pratiche io le utilizzo nei rapporti sessuali. Ritengo che l’uomo sia ricco di lati oscuri: meglio farli venire a galla, no? Io pratico il cosiddetto Bds (bondage domination sado masochism), pratica che consente di arrivare al godimento attraverso l’uso di corde e legacci».

Questa pratica non rischia di essere fraintesa o male interpretata?

«Sono stato varie volte anche dallo psicologo e la domanda ricorrente quando sono sul lettino è: “Lei ha problemi di erezione?”. No, io non ho problemi di erezione. Tutto ciò che faccio è per il partner. Tra il 2010 e il 2011 ho conosciuto almeno 20 donne diverse e anche uomini. Ognuno aveva una storia personale, ognuno arrivava a me per motivi differenti. Le dirò di più, a Barcellona il 24 luglio di ogni anno c’è addirittura una festa dedicata al bondage».

Ci può spiegare meglio?

«È un’attività psichica prima che fisica. Il masochismo consiste nel provare dolore e umiliazione ma spesso chi lo pratica chiede solo umiliazione. Ancora una volta dunque l’aspetto psicologico ha la prevalenza su quello fisico».

Che rapporto aveva con sua moglie?

«Era la persona più importante della mia vita. Quando mi trovo davanti una donna legata mani e piedi e totalmente impotente, sono io responsabile di quello che accade. Il contratto serviva proprio a questo: definire i confini da non oltrepassare. Condividere il momento della stesura del documento e la successiva firma è stato magico. Mai avrei pensato che questa storia si sarebbe trasformata in un simile incubo».

Quando sono cambiate le cose?

«Il rapporto non era più lo stesso da un po’ di tempo ma a settembre dello scorso anno, di punto in bianco, lei se n’è andata con nostro figlio di 4 anni e ora mi lancia tutte queste accuse infamanti. Ma lo ripeto una volta per tutte: lo schiavo ero io, non lei».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova