Controllori di volo di nuovo in sciopero, agitazione ad Abano

Il personale chiede il rinnovo del contratto nazionale ma anche il ritiro del piano di riorganizzazione interna
Controllori di volo Abano MALAGOLI
Controllori di volo Abano MALAGOLI

ABANO TERME. Domani tornano a scioperare i controllori di volo dell’Enav, sarà un’altra giornata difficile per il trasporto aereo, come è già successo giusto un mese fa con la cancellazione di molti voli, tranne quelli espressamente garantiti con destinazione intercontinentali e le isole.

Lo sciopero sarà dalle ore 13 alle 17. Alla base di questo secondo sciopero dei controllori di volo non c’è solo la richiesta di rinnovo del contratto di lavoro della categoria, scaduto nel dicembre 2016, ma anche il “Piano industriale” presentato dall’Ente nazionale controllo voli che, per quanto riguarda il Veneto, prevede la chiusura del centro controllo di Abano Terme – oltre a quello esistente in Fiuli Venezia Giulia – per accorpare i suoi servizi, sempre con un controllo remoto, ai centri Enav esistenti a Milano e Roma. Ad Abano 200 operatori gestiscono ogni anno le fasi di volo di oltre 600 mila aerei nei cieli del Nordest, ovvero 70 mila al mese, con punte giornaliere di quasi 3 mila. «Rispetto alla precedente iniziativa di sciopero che ha raccolto una vastissima adesione a livello nazionale» dice Federica Vedova della Filt-Cgil del Veneto «le motivazioni dei lavoratori restano le stesse, visto che la trattativa con Enav non ha fatto alcun passo in avanti, né sul rinnovo del contratto nazionale scaduto un anno e mezzo fa, e nemmeno sul piano industriale che Enav conferma con tutti i suoi tagli e le chiusure di sedi che noi continuiamo a respingere». Attualmente Enav gestisce il traffico aereo nazionale da 4 centri di controllo (Roma, Milano, Abano e Brindisi), che assistono gli aerei in fase di rotta, e da 45 torri di controllo in altrettanti aeroporti, dalle quali vengono gestiti decolli, atterraggi e movimentazione al suolo. Il servizio di avvicinamento nelle fasi di salita e discesa, viene svolto da alcune torri di controllo e solo per i maggiori aeroporti nazionali da alcuni dei centri di controllo. Il nuovo modello operativo prevede il consolidamento a regime dei 4 centri di controllo sulle due sedi di Roma e Milano.

Gianni Favarato
 

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