Cornaro, mancano le aule e in classe si va a rotazione

Stanze insufficienti per tutti: si usano quelle lasciate libere da chi va in palestra Il preside: «Il Gramsci non ci dà ospitalità». La replica: «Gli spazi sono inagibili»
Di Felice Paduano

Al liceo scientifico statale Alvise Cornaro (51 classi e 1.300 studenti) l’anno scolastico è cominciato con sei aule in meno.

Dopo aver bussato, invano, alla porta dell’amministrazione provinciale, che ha la competenza dell’edilizia scolastica su tutti gli istituti superiori, il preside Massimo Vezzaro ha dovuto fare di “necessità virtù”. Come? Istituendo le “classi itineranti”, con gli studenti che si spostano dentro l’edificio, andando ad occupare le aule che via-via si liberano.

In pratica le classi che non hanno ancora uno spazio fisso dove studiare, vanno a fare scuola all’interno delle aule, che si liberano in quanto i “legittimi occupanti” si sono spostati per l’ora di educazione fisica o di laboratorio. Da oltre un mese, dunque, al Cornaro sono state istituite le “aule a rotazione”.

«Sembra impossibile, eppure questa è la situazione che si è creata all’interno del nostro istituto da quando è suonata la prima campanella del nuovo anno scolastico», spiega il dirigente Vezzaro, «L’anno scorso le classi erano 49. Dopo il boom delle iscrizioni, siamo a 51 classi. Sarebbero state 53 se, già l’anno scolastico passato, non avessimo dirottato circa 60 studenti negli altri licei scientifici della città e della provincia. La cosa strana è che, già tre settimane fa, abbiamo chiesto alla dirigente Amalia Mambella di utilizzare alcune aule del limitrofo istituto Gramsci-Einaudi, che ci risultano vuote.

Invece, con una certa sorpresa anche da parte di quasi tutti i docenti del Cornaro, la preside vicina di casa ci ha risposto picche. Ne ho parlato anche con il Provveditorato agli Studi e con la Provincia, ma a tutt’oggi la situazione è ancora in fase di stallo. Nel frattempo dobbiamo fare i conti, ogni giorno, con l’arte dell’arrangiarsi».

Immediata la replica della dirigente del Gramsci-Cornaro, la cui presidenza si trova nella sede centrale della ragioneria, in via delle Palme: «Io non ho rifiutato niente a nessuno», precisa Amalia Mambella, «Il fatto è che le aule, che ci sono state richieste dal Cornaro, sono inagibili perchè ci piove dentro. Anche ieri, ad esempio, dopo le piogge dell’ultimo week end,ho dovuto spostare alcune classi. Tra l’altro anche i miei vicini di scuola sanno benissimo che al Gramsci sono in corso i lavori per mettere a posto sia la palestra che l’auditorium. Figuriamoci se una preside, con un incarico pubblico, non accetta la richiesta, legittima, di un collega».

Ieri pomeriggio, intanto, è intervenuta anche la Provincia.

Il consigliere delegato, Davide Gianella (sindaco di Piove di Sacco), ha fatto sapere che i lavori al’interno del Cornaro cominceranno quando saranno terminati quelli in corso al Gramsci. Dopodichè convocherà subito i due presidi e cercherà di favorire un accordo tra le due scuole.

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