Coronavirus a Merlara, cerimonia in cimitero per le 29 vittime della casa di riposo

«L’abbraccio dopo l’addio solitario». Il vicesindaco legge una poesia. Il parroco: «Ricordiamo tutti i defunti in seguito al contagio, privati di sepoltura cristiana» 
19 aprile 2020. Cerimonia a ricordo degli anziani morti per Coronavirus nel pensionato "Scarmignan" di Merlara. Nella foto: la benedizione.
19 aprile 2020. Cerimonia a ricordo degli anziani morti per Coronavirus nel pensionato "Scarmignan" di Merlara. Nella foto: la benedizione.

MERLARA . «Il dolore è l’unico atto concesso». Recita così la toccante poesia che Matteo Migliorin, vicesindaco del paese, ha voluto dedicare ai 29 anziani della “Scarmignan”. Una poesia letta davanti alla soglia del cimitero, assieme a sindaco, parroco e presidente della casa di riposo, in uno dei momenti più forti della cerimonia che ieri ha voluto omaggiare proprio la memoria di chi ha perso la vita nell’ultimo mese.

Una cerimonia, quella che si è tenuta ieri mattina, nata proprio perché il dolore non sia l’unico atto concesso a questi uomini e donne.

19 aprile 2020. Cerimonia a ricordo degli anziani morti per Coronavirus nel pensionato "Scarmignan" di Merlara. Nella foto: la preghiera di fronte al cimitero.
19 aprile 2020. Cerimonia a ricordo degli anziani morti per Coronavirus nel pensionato "Scarmignan" di Merlara. Nella foto: la preghiera di fronte al cimitero.


A mezzogiorno, all’ingresso del cimitero di Merlara, si sono presentati il parroco don Lorenzo Trevisan, il sindaco Claudia Corradin con il suo vice e il presidente della casa di riposo Roberta Meneghetti. Gli ultimi tre hanno terminato da poco la quarantena: anche loro, nell’impegno alla “Scarmignan” nei primi giorni di emergenza, avevano contratto il Covid-19.

«Penso a questa iniziativa dal giorno in cui ho visto le bare che lasciavano Bergamo, trasportate dai camion militari» ha spiegato il sindaco. «Vedere quelle bare che lasciano la città senza una sepoltura e senza l’affetto dei loro cari ha cambiato sicuramente molti di noi e ci ha fatto riflettere sul senso della vita».

19 aprile 2020. Cerimonia a ricordo degli anziani morti per Coronavirus nel pensionato "Scarmignan" di Merlara. Nella foto: l'omaggio simbolico per tutti i defunti sulla tomba di Pietro Scarmignan.
19 aprile 2020. Cerimonia a ricordo degli anziani morti per Coronavirus nel pensionato "Scarmignan" di Merlara. Nella foto: l'omaggio simbolico per tutti i defunti sulla tomba di Pietro Scarmignan.


E così ieri il cimitero è stato aperto in via straordinaria per dieci minuti: «Vogliamo ricordare oggi tutti i defunti del paese, che non possono ricevere la visita dei loro familiari, e soprattutto i 29 morti del nostro pensionato. Se ne sono andati senza una cerimonia e privi di una sepoltura cristiana, che tutti avrebbero sicuramente voluto».

«Qui c’è un paese intero, c’è la nostra città di avi», ha continuato don Lorenzo prima di impartire la benedizione «Quante storie hanno vissuto questi uomini e queste donne. Li sentiamo vicini soprattutto ora, in questo momento in cui fisicamente non possiamo essere con loro».

Matteo Migliorin, vicesindaco di Merlara, ha composto per i 29 morti della “Scarmignan”, per i loro familiari e per chiunque abbia pianto per il virus, una toccante poesia dal titolo “L’addio solitario”. «L’addio è struggente e solitario» recitano i versi del sensibile amministratore «Persino nella sepoltura la solitudine fa paura. Il dolore è l’unico atto concesso».

Il presidente Meneghetti ha sottolineato come la cerimonia di ieri fosse solo «un primo momento per elaborare la tragedia che ci ha travolto. A nome della casa di riposo porgo le condoglianze a chi non ha potuto salutare un familiare per l’ultima volta, con la speranza che i nostri 44 nonni possano al più presto ritrovare un abbraccio reale con i loro cari. Un abbraccio reale nel fisico e nel cuore».

La stessa Meneghetti ha assicurato che a fine emergenza verrà organizzata una serie di incontri di sostegno per accompagnare i familiari delle vittime in una più chiara elaborazione del lutto, anche attraverso l’esperienza e i racconti di chi ha potuto star vicino agli anziani della “Scarmignan”, operatori in primis, negli ultimi momenti di vita.

«Speriamo che si possa tornare presto alla vita di prima, che però non sarà più come prima», è il messaggio forte del sindaco Corradin, che a nome dell’intero paese ha deposto dei fiori davanti alla cappella di Pietro e Santa Scarmignan, benefattori di Merlara a cui peraltro è intitolata la casa di riposo.


 

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