Coronavirus, operatrice dell’Hospice e il figlio positivi: reparto chiuso a Montagnana

Il reparto per le cure palliative è stato chiuso sabato mattina. I 9 pazienti e tutti i lavoratori sono stati sottoposti al tampone

MONTAGNANA. Fino ad oggi Montagnana ha retto bene l’onda d’urto della pandemia, e la speranza è ovviamente che continui a farlo fino al termine dell’emergenza. Ieri, tuttavia, la tranquillità della cittadina murata è stata turbata dal rischio di un possibile focolaio all’Hospice di via Lovara. Un’operatrice sanitaria (e il figlio) è risultata positiva al Covid-19 e dunque, già dalla mattinata di ieri, è scattato immediatamente il monitoraggio di tutto il personale e degli ospiti della struttura, oltre ovviamente al “contact tracing” avviato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 6.

L’Hospice montagnanese si trova al piano terra dell’ospedale di via Lovara. Ne è sicuramente reparto d’eccellenza, unanimemente riconosciuto per la qualità di cure offerte. L’assistenza fornita in Hospice è finalizzata alle cure palliative, per offrire al malato - che arriva in struttura in fase di malattia molto avanzata - e ai suoi famigliari, sotto tutti gli aspetti, la migliore qualità di vita possibile. È indubbiamente uno dei reparti più “fragili”, e proprio per questo l’ingresso del virus è ancor più temibile.

Il contagio - almeno stando alle fonti giunte in possesso anche del sindaco Loredana Borghesan - sarebbe stato scoperto durante un controllo ad una operatrice socio sanitaria che giovedì scorso non si è presentata al lavoro. Il motivo? Il figlio, rientrato da poco dalle vacanze, aveva mostrato dei sintomi tali da richiedere il tampone: il test ha quindi confermato la positività, rilevata poi anche nella madre. I due sono residenti nel Montagnanese.

«I primi accertamenti parlano di due contagi, uno dei quali riguarda appunto una oss del reparto», conferma il sindaco montagnanese, che ha preso contatti con i vertici dell’Usl 6 e del reparto. Ieri mattina tutti i lavoratori in forza all’Hospice - anche quelli che magari stavano partendo per le ferie o per un weekend di svago - sono stati richiamati in struttura per essere sottoposti al tampone. Lo spazio per le cure pallative della città murata è reparto molto contenuto, visti i “soli” 9 posti letto a disposizione: i test da effettuare non dovrebbero essere più di una trentina tra operatori e ospiti. Nel frattempo l’Hospice è stato chiuso a nuovi accessi.

«I risultati dei tamponi dovrebbero arrivare entro questa sera (ieri, ndr) o al massimo per domenica: li attendiamo confidando in buone notizie. L’oss non si è presentata al lavoro giovedì scorso, e dunque potrebbe non aver prodotto altri contagi all’interno dell’Hospice. È quello che speriamo», commenta il sindaco. Aggiunge la Borghesan: «Seguiamo attimo per attimo lo sviluppo della situazione: abbiamo grande fiducia nelle capacità della nostra Usl di intercettare e gestire questi casi, che sono sotto controllo e per i quali si stanno seguendo tutti i protocolli. Al tempo stesso dobbiamo ricordare di seguire le regole previste: rispettare il distanziamento, evitare assembramenti e indossare la mascherina. Il virus purtroppo non è sparito e dobbiamo evitare di vanificare gli sforzi fatti fino ad ora». 


 

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