Corridoio La Spezia-Padova 10 mila container in più l’anno

Taglio netto ai tempi lunghi dei controlli doganali sulle banchine dell’Interporto Stimata una crescita della movimentazione del 10 per cento in tre anni
CADONI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - VISITA INTERPORTO PADOVA
CADONI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - VISITA INTERPORTO PADOVA

padova. Una crescita del 10% dei container movimentati in tre anni. Questa la stima, per altro prudenziale, dell’apporto previsto dal fast corridor doganale che unisce il porto di La Spezia a Padova. Un strumento che garantisce alle merci in entrata di evitare i tempi lunghi dei controlli doganali sulle banchine per affrontare le dovute verifiche direttamente nel centro logistico di Padova. In pratica i container in arrivo dal resto del mondo scaricate al porto di La Spezia non dovranno più sostare per giorni in attesa di controlli e verifiche ma potranno essere caricati direttamente su treni merci con destinazione Padova dove si procederà direttamente alle verifiche doganali.

servizio innovativo

Un servizio estremamente innovativo sia per velocità che per riduzione dei costi economici e ambientali che ha avuto tempi e procedure complesse per andare a regime e che si stima porterà ad Interporto oltre 10 mila container in più all’anno, per lo meno per i primi tre anni, e garantirà di ammortizzare i costi di realizzazione del progetto (circa 100 mila euro) già nel primo anno di attività. A presentare il servizio ad un folto pubblico di operatori logistici e trasportatori sono stati ieri nella sede di Interporto di Padova, il presidente Sergio Gelain e il sindaco Sergio Giordani che, prima di occupare palazzo Moroni, era presidente appunto di Interporto. Assieme a loro sul tavolo dei relatori si sono susseguiti esperti e rappresentanti istituzionali, docenti universitari e dirigenti dei principali vettori logistici che hanno affrontato i vari aspetti di un progetto capace di dare un’ulteriore svolta al sistema intermodale padovano.

rivoluzione

Un sistema nel pieno di una vera e propria rivoluzione tale da raddoppiare la capacità teorica della struttura, portandola al milione di Teu annui (l’unità di misura dei container) grazie al combinato disposto della riorganizzazione dei terminal, della realizzazione di 4 gru elettriche a portale e di un nuovo sistema informatico capace di efficientare la struttura riducendo i “tiri passivi”, le azioni di movimentazione dei container non necessarie. E se alcune difficoltà organizzative, proprio nei giorni del cambio del sistema informatico (introdotto solo lunedì scorso), si registrano nelle code ai terminal e nelle proteste degli autotrasportatori, Interporto, scusandosi per le difficoltà, assicura che il disagio sarà solo momentaneo e funzionale alla creazione di una nuova scaffalatura digitale che ridurrà le movimentazioni inutili del 15-20%, abbattendo di conseguenza tempi e costi economici ed ambientali dello stoccaggio dei container.

infrastruttura ok

«Stiamo lavorando ad un miglioramento costante di una struttura che si conferma ogni giorno di più infrastruttura strategica per l’intero quadrante di Nordest» ha detto Sergio Gelain. «I dati di crescita della movimentazione merci, i bilanci annuali e i progetti che sviluppiamo ci confermano essere una realtà pubblica che sa dare risposte concrete al territorio, lavorando con attenzione alla costate crescita di un’infrastruttura strategica, con tutte le sfide quotidiane che questo comporta». —

Riccardo Sandre

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