Corso Milano, pista protetta da transenne: «Più spazio ai ciclisti, sarà sperimentale»

PADOVA. «Sarà una pista ciclabile protetta con delle transenne. Ed è una sperimentazione che ci permette di dare più sicurezza a chi usa la bici e rendere più gradevole corso Milano». Così l’assessore ai lavori pubblici Andrea Micalizzi difende il progetto della sistemazione in corso nel più grande viale di accesso alla città. Quasi una “tangenziale urbana” che vedrà ridurre invece da due a una le corsie per le auto per dare più spazio a ciclisti e pedoni. Un intervento che verrà realizzato subito: nei prossimi giorni, pioggia permettendo, verranno tracciate le strisce per terra ed entro due settimane arriveranno anche le piante.
Polemiche social. Le ricostruzioni virtuali della nuova pista ciclabile diffuse sui social da sindaco e assessori giovedì scorso hanno provocato un dibattito intenso. Con consiglieri comunali, blogger e associazioni pronti a “fare le pulci” a quel disegno. Da qui la scelta di precisare alcuni punti e diffondere nuove immagini, più dettagliate, di come sarà corso Milano. «Questo rendering non è il progetto, ma il disegno che ci ha ispirato – ha precisato ancora Micalizzi – Volevamo far capire che pensiamo a un corso Milano più vivo e più bello con spazi di qualità per chi passeggia e per il commercio: un nuovo pezzo di centro storico».
Un’«operazione fantasia» che però sembra dare ragione all’amministrazione, visto che nel sondaggio lanciato su www.mattinopadova.it il progetto è approvato dal 72% e bocciato dal 28%.
I punti critici. Restano comunque alcuni punti critici, come la gestione degli incroci, delle fermate dei bus e della promiscuità tra i parcheggi lungo strada e la pista ciclabile, con il rischio che una macchina in manovra per posteggiare possa colpire un ciclista. Micalizzi non si nasconde e li affronta uno per uno: «La pista sarà protetta. Ci saranno transenne a croce di Sant’Andrea e fioriere da via san Piero al Verdi; e i parcheggi lungo strada nella seconda parte. Ovviamente una sede rialzata in quota è preferibile ed è questo il nostro obiettivo finale, ma oggi stiamo realizzando un progetto provvisorio in attesa di partecipare a un bando del Ministero per finanziare la nuova pista».
Conseguenze per il traffico? «Penso che il flusso di auto possa reggere e verranno mantenute le manovre agli incroci – risponde l’assessore – Riusciamo a “ingentilire” corso Milano, anche grazie all’apporto del parcheggio ex Prandina. È grazie a questo nuovo spazio che possiamo realizzare la pista ciclabile». Il park nell’ex caserma di via Orsini verrà aperto alle 8 del mattino anziché alle 10 come accade oggi.
Legambiente approva. Alcune critiche sono arrivate anche per gli alberi in vaso: «Sono già utilizzati in altre strade di Padova– risponde Micalizzi – Gli agronomi comunali sceglieranno la specie più adatta. Nel progetto futuro, però, immaginiamo possano avere una sede propria a terra».
Il progetto della nuova pista riceve anche l’approvazione di Legambiente: «Da tempo chiedevamo la risistemazione di quell’area – spiegano gli ambientalisti in una nota – Ora speriamo si vada oltre ad una sperimentazione e a un rendering e che le ciclabili vengano realizzate con tutte le protezioni necessarie. Secondo Legambiente serve che il Comune continui a puntare sulla sharing-mobility e sulla ciclabilità diffusa in tutto il centro città. Ma un mega parcheggio alla Prandina è un inutile attrattore di traffico». —
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