Cosmo e Calcutta insieme al Rivolta di Mestre, un live travolgente

MESTRE. Fosse stato un videogioco, il concerto di ieri sarebbe sicuramente stato una “combo”. Una mossa mica da poco quella del Centro Sociale Rivolta di Marghera, che in un sol colpo ha portato sul palco la musica di Cosmo e quella di Calcutta, eroi nazionali del momento della indie italiana.
Dieci euro di biglietto, una buona birra in mano e tre ore di musica fuori dagli schemi, rotti da subito dall’originale trip di musica e luci di Cosmo. Che, a dirla tutta, ieri sera ha probabilmente vinto il confronto con Calcutta del quale dove essere semplice vassallo.
Il cantautore di Ivrea ha snocciolato senza mai uno stop tutte le hit dei suoi “Disordine” e “L’ultima festa”, accompagnato sul palco da due batteristi e da uno straordinario gioco di visual. Epico il tuffo tra la folla, grazie a cui Cosmo ha “navigato” sopra al pubblico per poi ritornare in piedi, ringraziare per il “sostegno” (letterale in questo caso) e concludere con “L’ultima festa”. Cosmo balla, ammicca, coinvolge. Cosmo fa il suo dovere e va anche oltre, e per questo chi è uscito ieri dal Rivolta finirà sicuramente su Youtube in cerca di lui in questi giorni.
Inutile dire che gran parte della gente era però lì per Calcutta, che dopo aver letteralmente “spaccato” con “Oroscopo” è entrato già nella scena cult dell’indie italiana con il suo “Mainstream”, album che ormai ha più di un anno di vita. “Cosa mi manchi a fare”, “Gaetano”, “Frosinone” sono già degli inni per i seguaci del cantante di Latina, che con le sue minacce (“Io ti giuro che torno a casa e mi guardo un film”), i suoi fragili status symbol (da papa Francesco al Frosinone in serie A), un non-sense tra una canzone e l’altra tutt’altro che preparato e quell’aria da lillone vestito male e con la cicca in mano, può sicuramente considerarsi come uno degli indie italiani ormai pronto per il grande salto.
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