«Costretta ad assistere al sesso con un trans»

La donna che ha denunciato don Andrea ha raccontato ai carabinieri l’episodio «Ero stanca di partecipare alle orge, lui mi ha offerto questa alternativa»
I carabinieri a dicembre sono stati in Curia per visionare alcuni documenti
I carabinieri a dicembre sono stati in Curia per visionare alcuni documenti

PADOVA.«Non essendo più disposta a fare sesso di gruppo in quel modo, mi ha offerto un’alternativa. Siamo andati a Limena e ha voluto che io guardassi mentre aveva un rapporto con un transessuale». Sembra non esserci una fine alla perversione “dipinta” nella denuncia di otto pagine firmata dalla donna che accusa don Andrea Contin. Dopo le orge di gruppo in canonica, dopo il sesso violento, spuntano anche i rapporti con i transessuali. Il prete di San Lazzaro l’avrebbe fatto in due o tre occasioni, sempre stando al racconto della donna che sta facendo tremare la Diocesi di Padova.

Padova, orge in canonica. Il racconto dell'ex amante

Davanti al sottufficiale ha descritto la loro relazione dall’inizio, da quando si sono conosciuti fino ai primi incontri sessuali in canonica. Le catene, le fruste, i falli di gomma e poi le orge filmate con altri amanti. Con le coppie contattate attraverso il portale “La moglie offerta” o “Sexy Community”.

La donna, 49 anni, separata dal marito e madre, si è rivolta ai carabinieri dopo che il rapporto con il prete era divenuto «troppo violento». Nel lungo racconto reso ai militari si è soffermata anche su alcuni incontri che il prete avrebbe avuto con il trans di Limena. Incontri a cui lei ha assistito, come da lui richiesto.

Padova, tutte le donne di don Contin

Gli investigatori stanno tentando di accertare anche i viaggi in Croazia, nella penisola Istriana a Novigrad o Cittanova e a Lovran. Viaggi con pernottamenti in lussuosi hotel, dove probabilmente avvenivano gli incontri sessuali con le persone contattate in rete. Indagando sulla seconda vita di don Contin analizzeranno anche i nickname che il prete aveva scelto per frequentare le piazze virtuali per appassionati del sesso promiscuo. Lì è possibile inviare foto, video, racconti e commenti. L’analisi di quel materiale potrebbe fornire qualche importante risposta alle domande che si stanno ponendo i carabinieri. Una su tutte: Andrea Contin riceveva denaro per organizzare gli incontri? Questo è un aspetto molto importante perché potrebbe provare lo sfruttamento. La Procura ha delegato alla Guardia di finanza gli accertamenti sui depositi bancari di don Andrea ma non sarà facile arrivare al bandolo della matassa. Contin, in qualità di parroco di San Lazzaro, aveva in capo anche la gestione della struttura per anziani Casetta Michelino. Lì, tra rette pagare e sovvenzioni i soldi non mancavano.

In un passaggio della dettagliata denuncia la donna ha fatto riferimento alla possibilità che il prete possa avere un figlio mai riconosciuto, come lui le avrebbe detto in un’occasione. Anche in questo caso sono stati fatti alcuni accertamenti attraverso l’anagrafe. Andando a ritroso di dieci anni (l’età presunta del bimbo) i carabinieri hanno cercato nuclei familiari composti da donne sole con figli. E nella zona presa in considerazione, cioè quella della parrocchia, non ce ne sono. Dunque se un figlio c’è, esiste anche un padre convinto che invece sia suo.

 

e.ferro@mattinopadova.it

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