«Costretti a migrare per giocare a basket» Monta la baby-protesta

Un gruppo di adolescenti contro la giunta municipale «Quella prima ci ha tolto il canestro, l’attuale non lo mette»

Cristina Salvato / VILLAFRANCA

Un gruppo di ragazzi di Villafranca Padovana chiede invano al Comune l’installazione di un canestro per giocare a basket in centro al paese: sono una quarantina, hanno un’età compresa tra i 13 e i 18 anni e amano giocare a pallacanestro. Ma la passata amministrazione ha rimosso il cesto installato in piazza Italia, quella attuale attende di costruire una cittadella dello sport, che non sarà pronta prima di tre anni.

Per ora, pertanto, non possono giocare da nessuna parte, se non spostandosi nelle frazioni di Taggì e Ronchi. Lì ci sono strutture per giocare a basket di libero utilizzo, ma per raggiungerle i ragazzi sono costretti a percorrere in bici più di cinque chilometri lungo strade strette e pericolose, prive di pista ciclabile, sotto il sole cocente. «Fino a qualche anno fa c’era un canestro installato in piazza Italia» racconta Mattia di Chiano, 15 anni, prossimo a iniziare il terzo anno di scuola superiore. Giovanissimo, ma determinato a far valere i suoi diritti, non ha mai avuto paura a colloquiare personalmente con gli amministratori comunali di questa e della passata giunta. «Fu il sindaco precedente a rimuovere quel canestro per far posto a un parcheggio» prosegue Mattia, «che però viene utilizzato pochissimo. Pertanto potrebbero installarlo di nuovo e farci giocare. In alternativa, visto che magari temono che possiamo infastidire le persone presenti, ho chiesto un canestro in un parco pubblico, lontano dalle case, così non arrecheremmo disturbo ai residenti. Ma il vicesindaco attuale mi ha risposto che una piastra con canestro costerebbe troppo e di attendere, semmai, la realizzazione della cittadella sportiva, che non sarebbe però pronta prima di tre anni. Nel frattempo dove possiamo giocare? ». I ragazzi, a rischio costante, percorrendo strade strette e prive di ciclabile, dove le auto sfrecciano veloci («a volte siamo costretti a scendere nel fosso quando un camion e un’auto si incrociano» rivela Mattia) raggiungono Taggì di Sopra (dove il canestro in realtà si trova in territorio di Limena», Taggì di Sopra o Ronchi, che ha una piastra perfetta, distantissima, però, da casa loro. Un canestro a Villafranca centro sarebbe necessario. —

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