Covid, Prove di vaccinazioni di massa in Fiera a Padova: ora ai medici della sanità privata

PADOVA. Prove tecniche di vaccinazione di massa in Fiera. Il padiglione 6 entrerà in funzione già a partire da lunedì, ovvero una settimana prima del previsto, cominciando a immunizzare 600 medici della sanità privata. Le somministrazioni dovrebbero proseguire almeno fino a mercoledì, dalle 8 alle 19. Per le giornate successive, invece, l’orario sarà condizionato alla disponibilità di vaccino.
L’immunizzazione degli operatori della sanità privata viene quindi incontro a una doppia esigenza: la risposta alle richieste della categoria e la possibilità di cominciare a rodare la “macchina” della Fiera con una sorta di prova generale in vista dell’avvio dell’immunizzazione di massa in programma a partire dal 15 febbraio.
Com’è noto, la vaccinazione della popolazione dovrebbe avere inizio tra dieci giorni. Tre giorni fa sono partite le convocazioni per gli ottantenni, 7.500 missive indirizzate ai nati nel 1941, cui seguiranno quelle indirizzate ad altri 65 mila “over”, sempre suddivisi per anno di nascita. Le persone impossibilitate a muoversi, salvo controindicazioni, potranno essere trasportate nei centri vaccinali con l’aiuto dei volontari di Protezione Civile e Croce Rossa: il vaccino prevede la somministrazione pressoché in contemporanea di sei dosi e portandolo a domicilio si rischierebbe di sprecare dosi preziose.
Sei i centri vaccinali della provincia: per città e i Comuni di cintura e Terme è stato allestito il padiglione 6 della Fiera, mentre per il resto della provincia sono stati messi a disposizione i palazzetti dello sport di Cittadella e di Loreggia, l’ex ospedale di Monselice, il chiostro degli Zoccoli di Este e il Palajunior Borgo Rossi di Piove di Sacco.
I vaccinandi dovranno presentarsi nella fascia oraria del giorno prestabilito dalla lettera: in Fiera l’entrata è in via Rismondo (e non di via Tommaseo), cancello L - porta M. Questo è il più grande dei sei centri vaccinali della provincia: 16 ambulatori in 4 mila metri quadri.
L’obiettivo, dosi permettendo, è di somministrare 3.500 dosi al giorno (di cui mille in città): all’opera circa 180 tra operatori sanitari e personale medico e infermieristico e un centinaio di steward messi a disposizione da Croce Rossa e Croce Verde. La fornitura di dosi quotidiane partirà ogni mattina dall’ospedale dove ogni sera faranno ritorno eventuali residui.
I circa 400 mila maggiorenni che nei prossimi mesi saranno convocati in Fiera, dovranno presentarsi al cancello nord, in via Rismondo, appunto, dove potranno parcheggiare gratuitamente. Dovranno essere muniti di libretto delle vaccinazioni, eventuale documentazione clinica in caso di cure e l’elenco dei farmaci assunti in modo continuativo. Chi non fosse in possesso del libretto delle vaccinazioni, dovrà presentare domanda via mail al proprio distretto sanitario che provvederà a sua volta a inviare il documento con la stessa modalità. Per questa prima fase, tuttavia, la somministrazione sarà garantita anche in assenza del libretto.
L’Usl ha già annunciato tuttavia che sarà molto più intransigente con quanti non si presenteranno all’appuntamento senza aver avvertito il call center riprogrammando l’appuntamento: rischiano di perdere il diritto all’immunizzazione. Una volta che il vaccino è stato preparato e diluito, infatti, deve essere utilizzato nell’arco di 5-6 ore, altrimenti diventa inutilizzabile. E nessuno si può permettere di sprecarne.
Una volta all’interno del padiglione i vaccinandi dovranno recarsi nell’area di registrazione da dove saranno dirottati un una delle tre zone di attesa. Al loro turno saranno accompagnati a destinazione dallo steward: in ciascun ambulatorio è previsto che ci siano contemporaneamente una persona in attesa, una impegnata con l’anamnesi e un’altra nella stanza per il vaccino. Dopo l’iniezione è prevista una sosta di un quarto d’ora nell’ulteriore area di osservazione. Prima di lasciare i padiglione, da un’uscita diversa da quella di ingresso, si riceverà l’appuntamento per il richiamo. —
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