Crisi Mercatone, clienti beffati e 36 posti di lavoro a rischio

Diventa sempre più ingarbugliata la vicenda, giudiziaria e sindacale, collegata ai 55 punti vendita del Mercatone Uno, di cui 4 nel Veneto (Noventa Padovana, Carrè, Legnago ed Occhiobello, dove lavorano 130 persone). La rabbia è tanta non solo sul fronte dei lavoratori (36 a Noventa), che rischiano di perdere il posto, ma anche per i cento clienti, padovani e veneziani, che hanno pagato il 50% dei loro acquisti, ma non hanno ancora ricevuto i mobili acquistati.

Ieri, davanti al supermercato per la casa di via Noventana 149, con il negozio ancora chiuso da quattro giorni, i sindacalisti hanno tenuto un’assemblea coordinata da Cristian Vicoletti (Filcams), Daniele Salvador (Fisascat), Uiltucs (Massimo Del Vecchio e Lorenzo Bonafè) e dal rappresentante dell’Ugl. «Innanzitutto abbiamo accertato che, alla vigilia del fallimento decretato dal Tribunale di Milano il 23 maggio, la sede centrale della ex Shernon Holding, proprietaria dei 55 punti vendita su 68 del Mercatone Uno in amministrazione straordinaria non era più a Malta, ma in Italia» spiega Del Vecchio. «Esattamente a Padova, in Galleria degli Scrovegni 7. È stato sufficiente effettuare una visura catastale per constatare che in Camera di Commercio è stata iscritta una nuova società, denominata Maiora Invest, entrata in vigore a marzo, con un capitale sociale di 10.000 euro, in cui ci sono due amministratori. Uno è il già noto Valdero Rigoni, nato in Svizzera e domiciliato a Creazzo e l’altro è Michael Charles Thalmann, nato a Solothurn e domiciliato a Padova. Anzi c’è di più. Sempre in Camera di Commercio risulta registrata un’altra società, che fa riferimento a Rigoni. Si chiama Maiora Holding Srl, i cui amministratori sono Patrizia Garbin, nata a Gambugliano e domiciliata a Creazzo e ancora una volta Rigoni. Una strana coincidenza, alla vigilia della presentazione della richiesta del concordato preventivo in biancoche non ci convince per niente». Per il resto i sindacati sostengono che i negozi potranno riaprire solo dopo che il Tribunale di Bologna avrà accolto la richiesta di retrocessione all’amministrazione straordinaria prima che avvenisse la vendita dei 55 supermercati alla Sheron Holding. —

Felice Paduano

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