Croce Verde, autista condannato per peculato

Stefano Bottin aveva fatto il “pieno” di gasolio per oltre quattromila euro con la card dell’associazione che ha ottenuto un sostanzioso risarcimento
Di Cristina Genesin

Non ha mai ammesso alcuna responsabilità. Anzi, ha sempre respinto al mittente l’accusa di aver fatto il pieno di gasolio per oltre 4 mila euro a spese della Croce Verde. Tuttavia ha preferito non affrontare il rischio di un processo pubblico ed essere giudicato con rito abbreviato, il che significa “allo stato degli atti” raccolti nel corso dell’indagine con l’eventuale obbligatorio sconto di un terzo della pena in caso di condanna da parte del giudice (sconto imposto dalla normativa che disciplina quel rito). E così è andata a finire: ieri il gup padovano Margherita Brunello ha condannato a due anni, 7 mesi e 20 giorni di reclusione, oltre al pagamento di un risarcimento di 14 mila euro, Stefano Bottin, 42 anni di Albignasego, autista “infedele” dipendente della Croce Verde. L’accusa contestata? Peculato e indebito utilizzo della carta carburante Eni a disposizione degli autisti della Croce Verde con quartier generale a Forcellini in via Nazareth 23, associazione di volontariato che supporta la rete di emergenza sanitaria attraverso una serie ramificata di interventi e almeno 250 servizi garantiti quotidianamente. E che conta su 1850 volontari operativi e una quarantina di dipendenti. In aula la Croce Verde, presieduta dall’avvocato Carlo Bermone, storico volontario, si è costituita parte civile affidandosi alla tutela del penalista Ernesto De Toni. Tra il gennaio e l’ottobre 2012 era stato un improvviso picco nei consumi di un’ambulanza a preoccupare i vertici della Croce Verde: un mezzo aveva registrato ben due pieni di gasolio a distanza di pochi minuti, 70 litri di combustibile ingoiati chissà come. E poi un percorso di una decina di chilometri appena era stato alimentato con altri 140 litri di gasolio. Troppo. Da qui l’immediata verifica della contabilità e dei consumi relativi alle carte carburante distribuite agli autisti. Poi la scoperta dei pieni non autorizzati per 4.170,11 euro a carico di Bottin, tuttora in servizio. Di fronte a quelle conferme, il 13 settembre 2013 l’allora direttore della Croce Verde Cesare Peron presenta denuncia nella stazione dei carabinieri di Prato della Valle e fa scattare l’inchiesta. Il sospetto è che l’autista abbia potuto contare su un complice, mai identificato, che avrebbe effettuato il pieno sulla sua auto mentre l’autista era in servizio.

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