Cronotachigrafi manomessi, tre condanne

In quattro vanno a giudizio il 16 ottobre prossimo, in tre hanno deciso di chiudere il conto con la giustizia, patteggiando la pena. L’inchiesta è quella dei cronotachigrafi dei camion taroccati....

In quattro vanno a giudizio il 16 ottobre prossimo, in tre hanno deciso di chiudere il conto con la giustizia, patteggiando la pena. L’inchiesta è quella dei cronotachigrafi dei camion taroccati. Otto mesi per Raffaele Castellano di Livorno (titolare di Castellano Trasporti con sede a Olbia), tre mesi e quattro giorni per Andrea Cazzadore di Porto Tolle e Daniele Gallo di Mirano. Per tutti la pena è sospesa. Matteo Scarpazza di Albignasego (titolare di Lubrimatic, officina per veicoli industriali con sede in via IX Strada), Luciano Tommasi di Piove di Sacco, Carmela Costa di Camisano Vicentino, e Gianpietro Marchetto di Padova (titolare di Crs srl, ditta specializzata in cronotachigrafi e altre apparecchiature similari con sede in via Grecia) saranno giudicati dal giudice monocratico. Prosciolto da ogni accusa Fabio Zogno di Granze (capo officina della Lubrimatic). L’indagine era scattata in seguito a un normale controllo della polstrada di Grosseto. Nella provincia toscana era stato fermato un autista di nazionalità rumena al volante di un camion di una ditta padovana: all’interno dell’abitacolo era stato individuato l’apparecchio elettromagnetico a pulsante, in grado di “comandare” il cronotachigrafo, ovvero la scatola nera in dotazione obbligatoria per tutti i veicoli industriali. Immediato il sequestro del mezzo e la trasmissione degli atti alla procura padovana per competenza. I successivi accertamenti hanno portato gli investigatori nell’officina Lubrimatic dove sarebbe stato installato l’apparecchio fornito da Crs. A tappeto sono state eseguite verifiche sui mezzi in riparazione nell’officina: risultano cinque i veicoli nei quali sarebbe stato alterato il cronotachigrafo. Ora sono arrivate le prime sentenze.

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