Cuccarini star di “Rapunzel” «Fare la cattiva mi diverte»

PADOVA. Lorella Cuccarini sarà madre Gothel in “Rapunzel il musical” in scena al Gran Teatro Geox di Padova, oggi alle 21.15 e domani alle 16.30. La produzione tutta italiana, liberamente ispirata alla fiaba dei fratelli Grimm, vedrà nel cast anche Alessandra Ferrari nel ruolo di Rapunzel e Giulio Corso nei panni di Phil. La regia è di Maurizio Colombi, mentre le musiche sono di Davide Magnabosco e Alex Procacci.
Nel musical lei interpreta il ruolo della cattiva, le piace?
«Quelli dei cattivi sono sempre ruoli molto affascinanti perché rappresentano una sfida. Madre Gothel poi in particolare è un personaggio molto divertente perché ti permette veramente di toccare tante corde. È malvagia ma anche sensuale e grottesca. È un personaggio cattivo che alla fine ha una sua rinascita che le darà modo di riappacificarsi con il pubblico e anche con gli spettatori più severi cioè i bambini».
Il musical è ispirato a versioni cinematografiche di “Rapunzel”?
«No. Il film della Disney l’ho visto quando è uscito e nel momento in cui il regista Maurizio Colombi mi ha chiesto di fare il musical, ho deciso di non riguardarlo anche perché quello era un cartone animato e quindi molto diverso da quello che volevamo fare noi. Il mio è un personaggio in carne ed ossa e ci piaceva l’idea di rendere molto umana questa fiaba».
La morale di “Rapunzel”?
«La morale è che quel fiore dell’eterna giovinezza per cui tanto si è battuta madre Gothel al punto da rinunciare agli affetti, compreso quello per Rapunzel la nipote che lei considera una figlia, è un castello di carte che crolla. Alla fine riesce a rappacificarsi anche con la vecchiaia perché capisce che la cosa più importante sono gli affetti».
Il musical è una produzione completamente italiana.
«Sono sempre molto orgogliosa di porre l’accento sul fatto che si tratti di una produzione tutta italiana con musiche originali e un cast tecnico di altissimo rilievo. Va dato atto ad Alessandro Longobardi di aver investito e rischiato su un titolo nuovo. Non è una cosa da poco in un Paese in cui le proposte teatrali dedicate al musical sono titoli importati, rappresentati da tempo in tutto il mondo. È un esempio di come la creatività italiana possa creare qualcosa da esportare».
Lei ha cominciato a proporre il musical in modo pionieristico nel 1997, oggi è più semplice?
«Sì, e questo porta con sé anche dei lati negativi, visto che il boom ha dato spazio anche a persone che non avrebbero la patente per portare in scena questo genere. Per fortuna ci sono tanti bravi professionisti e il pubblico è cresciuto molto. Il musical ha il merito di portare a teatro anche i bambini e le persone che altrimenti non metterebbero piede in una sala teatrale».
Quando Beyoncé nel 2011 si ispirò ad una sua coreografia cosa provò?
«Per me e il coreografo Luca Tommassini è stato motivo di grande orgoglio. Grazie a Sanremo è andato in video un estratto del musical “Pianeta proibito”, Byoncé l’ha visto e l’ha preso come ispirazione. Noi italiani dovremmo imparare a credere di più nella nostra creatività perché poi i risultati ci premiano».
Biglietti da 17,50 euro a 52 su zedlive.com.
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