Cuoco si schianta rientrando dal lavoro

Fabio Tinello, 52 anni, di Tribano, è morto a pochi minuti da casa: la sua Panda è sbandata. Lascia la moglie e due figli
Di Nicola Stievano

TRIBANO. Perde la vita sulla strada di casa, una sera come tante altre, lungo un tragitto percorso chissà quante volte, tornando dal lavoro. L’auto sbanda in prossimità di una curva e finisce contro il pilone di un ponticello, il conducente perde la vita sul colpo.

È morto così, l’altra notte, Fabio Tinello, 52 anni. Nemmeno una manciata di minuti e sarebbe arrivato a destinazione, nella sua casa di Tribano, in via Cono, dove lo aspettavano la moglie e i due figli giovani. Poco prima della mezzanotte stava percorrendo via XX Settembre, a Bagnoli, e si trovava a nemmeno un chilometro da casa quando l’auto che guidava, una Fiat Panda, è sbandata all’altezza di una semicurva finendo dalla parte opposta della strada. Prima ha sbattuto contro il guard-rail, che ha tenuto, ma ha finito la sua corsa contro la spalletta in ferro e cemento di un ponticello. L’impatto è stato violento, proprio dal lato del guidatore, e non ha lasciato scampo a Fabio Tinello.

A dare l’allarme è stato un altro automobilista di passaggio, il primo ad aver visto l’auto accartocciata sul ponte. A mezzanotte e mezza sono arrivati i carabinieri di Conselve, i vigili del fuoco di Piove di Sacco e il Suem 118, ma per l’uomo purtroppo non c’era più nulla da fare. I vigili del fuoco lo hanno estratto esanime dall’abitacolo accartocciato. La ricostruzione dell’incidente è ancora al vaglio dei carabinieri ma tutto fa pensare ad una uscita di strada autonoma, senza il coinvolgimento di altri mezzi. Sull’asfalto non ci sono segni di frenata né di impatto o brusca sterzata. L’utilitaria è uscita di strada, forse per un malore del conducente o per l’asfalto ghiacciato, ed è finita contro il guard-rail e il ponte.

Via XX Settembre è un lungo rettilineo che si interrompe con una semicurva, una strada che Fabio Tinello conosceva da una vita. Ancora qualche centinaio di metri e sarebbe arrivato a casa.

Da meno di un anno lavorava come cuoco al ristorante “Barolo” di Conselve, lungo la Monselice - mare, ad appena due chilometri dal luogo dell’incidente. Lascia la moglie Carmona Yvelisse del Carmen, 47 anni, della Repubblica Domincana, e due figli adolescenti, Gianmarco e Martina. Cuoco da una vita, Fabio Tinello ha lavorato sia nell’area termale che in altri locali della provincia ed era conosciuto da tutti come una persona dedita alla sua professione e alla famiglia. La moglie invece lavora come operatrice alla Casa di Riposo “Beggiato” di Conselve, dove all’alba di ieri mattina è stata raggiunta dalla notizia della disgrazia e si è precipitata in ospedale a Monselice.

«Fabio lavorava con noi da una decina di mesi» racconta Giancarlo Longo, proprietario del ristorante «era un bravo professionista, un vero chef, anche se lui preferiva essere chiamato semplicemente cuoco, come segno di modestia. In automobile era molto prudente, non correva mai e guidava con molta attenzione. Abitava a neanche tre chilometri dal luogo di lavoro e quella strada la conosceva da quando era nato. Da bambino andava a pescare proprio nella canaletta che si trova sul luogo dell’incidente».

Anche il sindaco di Tribano Piergiovanni Argenton lo ricorda come un padre e un marito affettuoso: «Anni fa accompagnava allo stadio e in trasferta il figlio, calciatore della polisportiva, e quando si trattava di dare una mano non si tirava mai indietro. Lo ricordiamo tutti come una persona disponibile e gentile. Si è sempre dato da fare per il bene dei figli e della famiglia ed è drammatico che abbia trovato la morte a poche centinaia di metri da casa, in una simile circostanza. Siamo vicini alla moglie e ai figli colpiti da una così grave perdita».

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