Cura del glioblastoma lo Iov è al top nel mondo

È frutto della competenza e dell’esperienza dell’Istituto Oncologico Veneto il primo studio al mondo che ha analizzato in pazienti con recidiva di glioblastoma l’efficacia di una nuova terapia, il Regorafenib, nella pratica clinica. La ricerca “Regorafenib in recurrent glioblastoma patients: a large and monocentric real-life study”, coordinata da Giuseppe Lombardi dell’Oncologia 1 diretta Vittorina Zagonel, ha preso in esame 54 assistiti in carico allo Iov, confermando l’effetto positivo del Regorafenib utilizzato al momento della ricaduta.

Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Cancers”, ha confermato i risultati del precedente studio italiano multicentrico, Regoma, sempre coordinato dallo Iov e da Lombardi. «Degno di nota è il fatto che il Regorafenib» rileva Lombardi, «è stato inserito come trattamento preferito per i pazienti con recidiva di glioblastoma nelle nuove linee guida Aiom 2021, riconosciute dall’Istituto Superiore di Sanità. Lo studio ha dimostrato che il trattamento con Regorafenib consente di ottenere una sopravvivenza maggiore senza alterare la qualità di vita.

Il glioblastoma è un tumore raro particolarmente aggressivo con incidenza di 6 casi ogni 100mila persone, ma negli ultimi anni in continuo aumento. «Per la cura dei pazienti con tumori cerebrali, lo Iov rappresenta un’eccellenza» sottolinea il direttore generale Patrizia Benini, «grazie a un team di medici oncologi e altri specialisti dedicati che ha come obiettivo non solo la quantità ma anche la qualità di vita. Nonostante la pandemia da Covid-19, da gennaio a ottobre 2021 sono state effettuate 326 prime visite per pazienti affetti da tumore cerebrale, di cui più della metà provenienti da fuori regione e anche da altri Stati. Lo Iov» conclude Benini, «si conferma tra i principali centri in Europa e in Italia per la cura delle persone affette da glioblastoma». —



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova