Curiel, effetto virus sui diplomati padovani: metà farà il medico o l’infermiere. Ecco i centini

la maturità
Ieri mattina sono stati pubblicati i risultati della sesta commissione dell’esame di Stato al Curiel, presieduta da Davide Penello e formata dalle classi quinte A ed B. Dodici i centini. Venti invece, su 38 maturati, gli studenti che, durante il colloquio, hanno detto agli esaminatori che, in autunno, s’iscriveranno alle facoltà di Medicina e di Scienze infermieristiche.
I centini sono sette ragazze e cinque ragazzi. Si tratta di Francesca Bozzolan, Beatrice Cavazzana, Sofia De Rossi, Alessia Rizzi, Caterina Trubian, Alexia Chinyere e Maria Sole Rampin, mentre i maschi sono Francesco Agostini, Giacomo Barbon, Matteo Paradiso, Mattia Cattelan e Stefano Repaci. Solo Matteo Paradiso è andato in “paradiso” perché è l’unico ad avere ottenuto anche la lode.
«Al Curiel ho trovato candidati eccellenti» sottolinea il presidente Penello «tanti studenti avevano accumulato un credito scolastico oltre i 55 punti. Quasi tutti avevano effettuato un percorso di studi segnato da impegno costante e da una vera e propria passione nei confronti della scuola e della cultura in genere. Ma la cosa che mi ha entusiasmato di più è che l’emergenza sanitaria, vissuta all’interno delle mura domestiche, ha fatto maturare la consapevolezza di un impegno e di una disponibilità personale a essere utili per gli altri e per la società. Non è un caso che oltre la metà dei maturati abbia già dichiarato agli esaminatori di volersi iscrivere alle facoltà di Medicina e Scienze infermieristiche. Ho visto anche alcuni pianti liberatori, che si possono interpretare anche come urla degli invisibili, che hanno dovuto studiare solo con la didattica a distanza durante la lunga quarantena».
Anche la preside del liceo scientifico Curiel, la scuola più nota dell’Arcella, dove studiano anche ragazzi che abitano fuori quartiere, intende ringraziare con il cuore in mano tutti i neo diplomati. «Ci avrei scommesso» osserva Michela Bertazzo «sono immensamente felice che tutti i ragazzi abbiano portato a compimento, nel migliore dei modi, il loro, lungo, percorso scolastico durato cinque anni. Segno evidente che il Curiel resta una scuola media superiore, in cui il piano dell’offerta formativa è sempre di grande qualità». —
f. pad.
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