Curtarolo, distratti dal parroco fondi per 140 mila euro

CURTAROLO. Don Emanuele Gasparini, ex parroco di Pieve di Curtarolo, riparerà «al danno procurato alla parrocchia di Cassola consegnando una congrua somma di denaro secondo le sue possibilità». L’annuncio del vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, divulgato dall’attuale parrocco don Romeo Zuin tramite il bollettino parrocchiale, ha sconvolto le comunità di Cassola e Pieve di Curtarolo. Don Emanuele Gasparini, 52 anni, parroco di San Marco Evangelista a Cassola per 14 anni fino al 2010, già cappellano ad Asiago, e sino ad un paio di settimane fa parroco a Santa Giuliana a Pieve di Curtarolo, ha rinunciato al suo attuale incarico, «senza essere stato canonicamente dimesso». Don Gasparini ora «rimane nell’esercizio del ministero presbiteriale secondo le disposizioni del vescovo». Le accuse mosse al sacerdote parlavano di gestione immobiliare azzardata, di distrazione di soldi della parrocchia per circa 140 mila euro in 14 anni, e di operazioni di sponsorizzazione sospette. In realtà, stando a fonti vicine alla difesa del parroco, al termine del processo canonico a don Gasparini è stata attribuita la sola distrazione di fondi. Il parroco avrebbe giustificato gli ammanchi con opere caritatevoli nei confronti di famiglie in gravi difficoltà economiche, ma non sarebbe stato in grado di indicare uno per uno tutti i destinatari degli aiuti elargiti in dieci anni. Per questo si è impegnato con il vescovo Mattiazzo a rifondere il danno arrecato alla parrocchia di San Marco Evangelista.
A Pieve di Curtarolo don Emanuele Gasparini era entrato ufficialmente il 24 ottobre 2010, succedendo a don Daniele Hudorovich. «Lascio una comunità a cui ho voluto bene e che ho servito con entusiasmo e passione, la parrocchia di San Marco Evangelista a Cassola, per venire tra voi con la stessa buona volontà di dare il meglio di me stesso. Arrivo nella semplicità e nella normalità. Ho sentito parlare molto bene della comunità cristiana di Santa Giuliana e io stesso ho potuto constatare che è una comunità viva, con tante associazioni, gruppi e collaboratori che si attivano per testimoniare la fede cristiana nelle diverse realtà. Sono certo che la Provvidenza mi accompagnerà perché il mio servizio sacerdotale continui questo percorso e questo cammino di bene portato avanti da tante persone. Ringrazio il Signore per il suo continuo amore che nella mia esperienza di prete mi ha fatto incontrare molte persone a cui ho legato la vita ed il cuore». Con queste parole don Emanuele Gasparini aveva salutato i nuovi parrocchiani.
«Ci ha colpiti subito per il suo dinamismo e il suo essere sempre propositivo», dice un parrocchiano. «Suo è stato il progetto di ristrutturare in Congo una missione di padre Bernardo Longo per istruire i ragazzi alle attività professionali. Nell’autunno dello scorso anno ci ha comunicato l’intenzione di partire per un ritiro spirituale, promettendo però di tornare. Un paio di domeniche fa, però, dal pulpito è stato letto un comunicato del vescovo che ci informava che don Emanuele non era più il nostro parroco e che si era messo a disposizione della curia. Ora è nella parrocchia di Cinto Euganeo. Le notizie di queste ultime ore ci hanno lasciato senza parole, stavamo attendendo con ansia il suo ritorno, in questi ultimi mesi ci siamo sentiti abbandonati: crediamo nella buona fede e nella generosità di don Emanuele, quei soldi non possono che essere andati a chi ne aveva necessità».
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