Daino bianco, una star che rischia l’abbattimento

Avvistato e fotografato, ma crea danni come gli altri. Specie animale in aumento, diffusa dopo la fuga dal Catajo

VO’. Il daino albino è diventato da qualche ora una piccola “star” dei Colli Euganei. In molti, dopo la segnalazione di una nostra lettrice, giurano di aver avvistato il piccolo daino bianco, che inizialmente era stato scambiato per un capriolo. L’animale si aggirerebbe tra Zovon di Vo’ e Teolo, come conferma Sandro Bozzolan, che ha scattato altre foto molto suggestive del raro cervide: «Era in compagnia di altri due esemplari adulti, lungo i tornanti della provinciale che da Teolo porta a Zovon». Qualcuno, nel web, assicura di aver avvicinato il piccolo daino, e di essere riuscito addirittura ad accarezzarlo. Ma se la presenza di un daino albino è sicuramente una rarità, meno lo è la presenza in genere di questa specie nel territorio euganeo: «I daini sono animali alloctoni e infestanti per il territorio dei Colli» conferma Michele Gallo, direttore del Parco Colli «la cui attività dannosa è paragonabile a quella dei cinghiali». Non a caso, l’anno scorso, l’ente regionale ha proceduto all’abbattimento di quasi cento daini. Anche per questo, non c’è l’intenzione di individuare e proteggere il daino albino, al di là della simpatia che sta scatenando.

«La maggior concentrazione di daini è stimata nei pressi di Battaglia Terme, dunque quelli avvistati a Zovon devono aver fatto parecchia strada». Pare che gran parte dei daini presenti oggi sui Colli arrivi dal parco del Catajo di Battaglia, complice una recinzione non propriamente sicura che ha agevolato la fuga di numerosi esemplari. «Non mancano i privati poi che, avendo spazio verde a disposizione, hanno pensato di portarsi a casa un cucciolo di daino, salvo poi liberarsene quando è cresciuto o non dotarsi di recinzioni alte a sufficienza per evitare che l’animale saltasse fuori», informa il direttore. Sono invece autoctoni i caprioli che, pur essendo in numero minore rispetto ai daini, pare stiano popolando sempre più il territorio euganeo. Nei vicini Colli Berici, d’altro canto, la presenza dei caprioli è storica. E a proposito di specie infestanti anche se autoctone, uno dei problemi principali è rappresentato oggi dai corvidi: gazze, corvi e cornacchie hanno toccato numeri importanti, creando non pochi problemi a nidiacei, di cui sono predatori, ma anche alle colture degli Euganei. Nella lista degli animali “sgraditi” compaiono inoltre tartarughe e scoiattoli americani, la cui presenza sta minando la sopravvivenza dei “cugini” autoctoni.

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