Dal pepe l’elisir contro l’obesità

L’elisir contro l’obesità e il diabete ha un ingrediente segreto, contenuto nella più comune delle spezie. Si trova infatti nel pepe una molecola di nome “piperina”, che ha la capacità di aumentare il metabolismo del muscolo a riposo. Facendoci, quindi, consumare energia senza sforzo. La scoperta si deve a un team di scienziati provenienti da una quindicina di istituti italiani e americani, tra cui anche l’università di Padova. «Il nostro studio» spiega il professor Carlo Reggiani, del dipartimento di Scienze Biomediche, «parte da una recente scoperta sulla struttura del filamento spesso dei sarcomeri del muscolo striato e propone un intervento capace di aumentare il consumo di energia nei muscoli a riposo». Semplificando un po’: il muscolo striato presenta due ordini di filamenti proteici: sottili, di actina, e spessi, di miosina. Recentemente è stato dimostrato che le molecole di miosina possono trovarsi in due stati diversi: off e on. Nel primo caso il consumo di energia è molto basso, nel secondo relativamente più alto. E, per attivarlo, può bastare assumere alcune sostanze.
«Il nostro gruppo di ricerca» prosegue il professor Reggiani, «ha messo a punto una nuova metodica per evidenziare la transizione fra i due stati, basata sull’inserimento di sonde fluorescenti nelle fibre muscolari. Abbiamo quindi proceduto allo screening di composti chimici in grado di indurre la transizione, individuando così, tra oltre duemila composti, la piperina, alcaloide presente nel pepe, capace destabilizzare lo stato off o ordinato per arricchire lo stato on, causando un aumento netto nel consumo di energia». La scoperta di questa molecola ha una rilevanza sia per la scienza di base, poiché apre nuove possibilità per la comprensione della regolazione della funzione muscolare, sia per possibili future applicazioni terapeutiche, in particolare contro l’obesità e il diabete. Una delle principali innovazioni è poi la proposta di un nuovo target per l’aumento del metabolismo: il muscolo scheletrico, che ha un metabolismo di riposo basso ma, grazie alla sua massa che comprende circa il 40 per cento del peso corporeo, dà un contributo importante al metabolismo totale. Un aumento anche modesto di questa quota può portare a spendere più energia e quindi ridurre il sovrappeso. La ricerca sarà pubblicata a breve su sulla prestigiosa rivista Pnas ed è stata condotta dai professori Carlo Reggiani, Leonardo Nogara e Marcella Canton del Dipartimanto di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, in collaborazione con ricercatori dell’Università di San Francisco in California.
Silvia Quaranta
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