Dante, va in strada il cantico dei superbi

Sentire declamare Dante in strada richiama l’attenzione, poco da dire. Fosse anche per girarsi a guardare (maliziosamente) chi è il “matto” che conosce a memoria il sommo poeta. Scorgere poi una bella signora, distinta ed elegante, con la borsa in spalla e gli occhi incollati su un testo dall’aria vetusta, solleva, in una coscienza normodotata, il dubbio di avere le traveggole.
E se, addirittura, la signora è seguita con scrupolosa attenzione da un manipolo di ragazzi composti in fila ordinata, lì, l’umile coscienza normodotata, rischia il coccolone. Malgrado l’incredulità diffusa, la quarta A del liceo scientifico Nievo, ieri mattina, ha davvero svolto l’ultima ora sul sagrato del Duomo.
In programma l’undicesimo canto del Purgatorio. La prima a leggere, sollecitata amabilmente dalla professoressa di latino ed italiano, Ester Fraiese, Federica: un pizzico d’emozione a tradire la voce (siamo pur sempre in mezzo alla strada) e poi giù liscia ad indagare nei meandri della superbia dantesca, scavando in un peccato che pare essere per l’autore parecchio autobiografico.
Qualche curioso si avvicina ma mantenendo sempre la distanza di sicurezza: non si sa mai, e se quella signora, fin’ora tanto garbata, si girasse ad interrogare l’uomo della strada? Certe emozioni, provate tra i banchi, non si dimenticano e quel groppo in gola si ripresenta canaglia anche al professionista affermato.
«È una forma di protesta pacifica e silenziosa», spiegano i ragazzi, «che intende continuare la protesta contro i tagli alla scuola. Siamo dalla parte degli insegnanti e, soprattutto, dalla parte del nostro futuro». Sul tavolo ancora la discussa legge Aprea: «Se il governo vuole davvero conoscere il parere dei protagonisti», tuonano gli studenti, «potrebbe fare una cosa molto semplice che i prof hanno già suggerito: ciascun membro della Commissione vada nelle scuole ad illustrare il testo e ad ascoltare le opinioni. I membri della Commissione sono 25, potrebbero visitare per 5 settimane una volta ciascuno 750 istituti». Intanto il buon esempio lo dà in Nievo: 30 classi hanno deciso, a turno, fino a Natale, di svolgere l’ultima lezione della giornata in strada.
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