Dark e fetish, la donna Gucci che non chiede (quasi) mai

di Manuela Pivato
MILANO
. Molto dark e un filo fetish, pallida come un morto, con l’occhio bistrato e i capelli tramortiti dalla piastra. Veste (quasi) solo di nero, in tailleur, gonna al ginocchio, giacchino strizzato, spalle importanti, polacchini dal tacco acuminato. Immaginiamo quindi che se la rida poco anche se ieri per la donna di Gucci, piatto forte della prima giornata della Settimana della Moda, la sceltissima platea si è spellata le mani. In prima fila l’attrice Salma Hayek, con il marito François Pinault, che mentalmente ha preso nota di un certo abitino di pitone per stomaci forti e oggi è attesa ai quattro angoli di Milano. Sempre che ci arrivi.
Sulla fashion week che ha esordito ieri sotto un cielo plumbeo, incombe da oggi una tre giorni di tempesta perfetta: neve, ghiaccio e temperature sotto zero metteranno i brividi alle mille modelle che fino a martedì prossimo popoleranno le 71 sfilate e le 50 presentazioni per un totale di 127 collezioni dedicate all’autunno/inverno 2013-2014.
Anche per questa ragione hanno riscaldato almeno il cuore le pellicce “per ragazze” di Simonetta Ravizza che ha presentato le sue creazioni mentre si spegneva l’eco della prima sfilata della giornata, quella verticale e assolutamente fuori programma organizzata da Greenpeace che ha fatto camminare una modella in verticale sopra una striscione srotolato da una torre del Castello Sforzesco. Consapevole dei giorni difficili di volpi e visoni, la Ravizza inventa così gilet di pelo corti o lunghi ma sempre divertenti e “poco” pelliccia, che si stratificano con indubbio effetto termosifone.
Di certo non affronterà l’inverno impreparata la donna di Mila Schön che sfila in pedana come andasse alla guerra, con l’elmetto in testa abbinato al cappotto in stile militare. Le gonne sono ampie e lunghe, le bluse hanno le maniche a campana, le cappe arrivano fino al ginocchio. Sotto i vari strati di lana, pelle, panno, cachemire spuntano tutine nere in lycra d’ispirazione Eva Kant, giusto per addolcire l’effetto trincea.
Nessuna mezza misura nemmeno per Kristina Ti che per non confondere le sue schiere di adepte ha optato per due soli volumi: il micro e il macro. Diventano oversize la camicette in seta e i top che fluttuano su mini culottes a vita alta, per ragazze davvero volonterose, proposte in tutti i materiali possibili: tweed, pied de poule, pelle laserata, seta, eco-pelliccia e jaquard. Avvolgenti come cappotti i maglioni, proposti con inserti di pizzo; fuoritaglia le pellicce, che però sono rigorosamente ecologiche; tricottati come pull gli abiti da sera che sembrano ragnetele e, evviva, tengono caldo.
Fuori da ogni schema invernale la collezione di Paola Frani che osanna il tema floreale. Un’intera serra di peonie, rose gigantesche di pizzo, fiori stilizzati, petali orientali decora il corpo della donna Frani che la stilista descrive come «lussureggiante e sofisticata come un fiore mutante». Tra un fiore e l’altro i giacconi di panno si arricchiscono di pizzi a intaglio e il murmasky rosso orna le giacche sartoriali.
E intanto, neve permettendo, inizia la girandola di feste. Sabato quello di Pollini per i 60 del marchio, domani quello del Wall Street Journal e, stasera, quello di Grazia.it. Deejay della serata, l’attore Marco Cocci.l
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