Data Medica, licenziati 24 dipendenti

Arrivano i licenziamenti al gruppo Data Medica: la multinazionale tedesca Synlab, che il 23 dicembre ha acquisito il gruppo, nei giorni scorsi ha presentato il piano aziendale che prevede la ridefinizione dell’organico e il licenziamento di 24 dei 156 dipendenti. Un fulmine a ciel sereno, una mazzata calata sui lavoratori, in gran parte donne, che non era stata prospettata né dalla vecchia proprietà né da quella nuova. Fino ad ora. Si tratta per lo più di personale amministrativo, le cui funzioni saranno centralizzate nella sede di Monza. Il personale vive ore di angoscia e preoccupazione, dettate anche dal fatto che, ad aggravare la situazione, c’è il tipo di contratto nazionale con cui sono inquadrati i dipendenti - il contratto per i lavoratori degli Studi Professionali - per il quale non sono previste, oltre all’indennità di disoccupazione, altri ammortizzatori sociali.
Un problema non indifferente, che metterebbe in estrema difficoltà i lavoratori licenziati, per lo più di donne tra i 30 e i 50 anni, con un mutuo, una famiglia e, per qualcuna, un’età che già rende difficile un eventuale reinserimento nel mondo lavorativo. I reparti che subiranno questi tagli al personale non sono stati ancora specificati, ma pare che le due strutture su cui ricadranno siano Data Medica e Cemes. Per ora parrebbe non venire toccato il polo diagnostico dell’Euganea Medica né si prospetterebbero altri licenziamenti, stando alle rassicurazioni che giungono dalla sede italiana della multinazionale.
«Ci è stata sottoposta una riduzione di personale che interessa 24 dei 156 dipendenti», rende noto la segretaria generale Filcams Cgil, Cecilia De’ Pantz, «dovuta in parte alla decisione di accentrare alcune attività a Monza, dove la Synlab Italia ha la sede centrale. Una parte dei lavoratori non è reputata più necessaria in base alla decisione di migliorare i costi infragruppo e alla necessità di allineare i parametri di produttività. L’impatto dell’apertura della procedura sui lavoratori è devastante: l’azienda aveva assicurato continuità, sviluppo e ampliamento delle attività, lasciando sperare in uno scenario di tutt’altro tipo. I lavoratori in questi anni hanno partecipato al risanamento dell’azienda, anche riducendosi lo stipendio per essere di nuovo competitivi. Non ci aspettavamo dunque in nessun caso questo gesto di irriconoscenza».
Ai lavoratori era stato chiesto, ad esempio, di rinunciare alle quattordicesime per il 2015 e il 2016 e, per alcuni di loro, di accettare anche una riduzione dell’orario di lavoro. «Ci batteremo» assicura la sindacalista, «affinché siano mantenuti tutti i posti di lavoro, o che in alternativa siano prese in considerazione tutte le opzioni in grado di evitare enormi difficoltà alle 24 famiglie dei lavoratori, i quali difficilmente troveranno occupazione in altri settori vista la particolare specializzazione acquisita in questi anni». Non sarà facile e la preoccupazione si fa sentire: ci vorranno 120 giorni prima che i licenziamenti siano effettivi, ma nel frattempo è difficile anche programmare piccole spese, figuriamoci i grandi progetti di vita, che pure le persone stanno programmando. Come la giovane che ha già previsto di sposarsi in estate e ha avviato un mutuo e i finanziamenti per pagare i mobili della casa. Cosa succederà se sarà lei una delle licenziate? I sindacati tratteranno a breve, quindi, con Synlab, nel tentativo di salvaguardare i posti di lavoro.
Ma resta un gran brutto colpo per il glorioso gruppo Data Medica, eccellenza della sanità veneta e realtà storica del territorio, con quattro sedi a Padova, una a Chioggia e una a Cavarzere. La struttura è autorizzata e accreditata con il Servizio Sanitario Regionale e svolge attività di laboratorio analisi, poliambulatorio, diagnostica e medicina del lavoro. Con un fatturato di circa 27 milioni di euro, conta 156 dipendenti e circa 350 liberi professionisti tra medici, biologi, tecnici di laboratorio, infermieri e personale amministrativo.
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