«Debellini, manager e imputato corretto Nessuna prescrizione, vuole l’assoluzione»

«Graziano Debellini ha avuto un comportamento onesto, corretto e trasparente. E nonostante sia, tra gli imputati, quello con l’accusa di un danno ipotetico minore (7 mila euro di fondi europei...

«Graziano Debellini ha avuto un comportamento onesto, corretto e trasparente. E nonostante sia, tra gli imputati, quello con l’accusa di un danno ipotetico minore (7 mila euro di fondi europei illecitamente percepiti, lievitati a 10 mila con l’Iva per l’accusa) ha messo nelle disponibilità della Regione i soldi astrattamente contestati, addirittura a prescrizione avvenuta... E oggi chiede un’assoluzione non per l’intervenuta prescrizione, ma nel merito». Ecco il clou dell’arringa pronunciata dal penalista Fabio Pinelli, difensore del leader della Compagnia delle Opere nel Nordest, Graziano Debellini, di fronte al giudice Nicoletta De Nardus chiamata a pronunciarsi nel processo per una (presunta, finché non c’è una condanna) truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche (fondi sociali europei concessi tramite la Regione). Sul banco degli imputati, oltre a Debellini, manager e dirigenti di imprese collegate a Cl (Comunione e liberazione). Tra il 1999 e il 2004 Debellini, imprenditore a tutto campo, è stato anche legale rappresentante dell’Istituto Romano Bruni che aveva avuto da Dieffe la delega a selezionare docenti per i corsi di formazione finiti nel mirino della procura: come può rispondere a titolo di responsabilità oggettiva di un’attività che, casomai, competerebbe al preside, ha chiesto il legale? Attività di selezione regolarmente svolta. Ha insistito Pinelli: Debellini sarebbe stato rirato in ballo più «per la notorietà del personaggio» e, per giunta, per una somma davvero modesta. Sentenza il 27 marzo.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova