Debutto tra le polemiche per la carta d’identità digitale

MASERÀ. «Oltre che costare di più ai cittadini la carta d’identità elettronica richiederà più tempo per essere rilasciata, con un aggravio in termini di tempo per il personale dell’Anagrafe».Il...
MASERÀ. «Oltre che costare di più ai cittadini la carta d’identità elettronica richiederà più tempo per essere rilasciata, con un aggravio in termini di tempo per il personale dell’Anagrafe».


Il sindaco Nicola De Paoli è a dir poco perplesso in vista dell’introduzione del nuovo documento di riconoscimento elettronico, a Maserà da oggi insieme ad altri 58 Comuni in Veneto.


In queste settimane di sperimentazione i risultati sono tutt’altro che esaltanti, sopratutto in termini di tempo impiegato per l’emissione del nuovo documento.


Da giovedì le carte d’identità dovranno essere emesse unicamente in forma elettronica ma i richiedenti dovranno armarsi di un bel po’di pazienza perché, nella migliore delle ipotesi, ci vorrà almeno mezz’ora per espletare le pratiche necessarie.


E in ogni caso il documento non verrà rilasciato subito ma arriverà direttamente a casa, per posta, entro sei giorni. Inoltre i cittadini dovranno mettere mano al portafoglio perché il nuovo documento costerà ben 22 euro rispetto agli attuali 5,16 euro, però durerà 10 anni.


«Ho voluto provare di persona a richiedere la nuova carta d’identità elettronica per rendermi conto dei tempi», spiega De Paoli, «e confermo le riserve sulla funzionalità del servizio. Da una parte il nuovo documento garantisce alti livelli di sicurezza, attraverso il rilevamento delle impronte digitali. Tutta la procedura avviene attraverso il server del Ministero dell’Interno pertanto, dando per scontato che non vi siano interruzioni nel collegamento né altri intoppi telematici, ci vorrà almeno mezz’ora. Con la vecchia carta d’identità bastano invece cinque minuti per uscire con il proprio documento. Inoltre si pagherà il quadruplo, perché dobbiamo girare allo Stato 16, 79 euro per ciascun documento. A Maserà per erogare i circa 1. 200 documenti previsti per ogni anno ci vorrà quasi un dipendente, che ovviamente non abbiamo a disposizione e non possiamo assumere».


Nicola Stievano


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