Decine di “schiavi” cinesi scoperti nel Camposampierese

CAMPOSAMPIERO. Task force contro lo sfruttamento e il lavoro nero tra Polizia locale del Camposampierese, ispettori dell’Inps e dell’Ispettorato del lavoro di Padova. Sessanta gli operai cinesi identificati. Gli agenti del Nucleo operativo di sicurezza urbana stanno passando al setaccio le aziende e laboratori sospetti in tutto il Camposampierese. A Massanzago, in un mobilificio specializzato nella produzione di divani segnalato dai Vigili del fuoco di Padova, sono stati riscontrati lavori edili effettuati senza permessi e uffici trasformati in dormitori per i dipendenti, tutti di nazionalità cinese, alcuni dei quali non dichiarati alle autorità di pubblica sicurezza come previsto dalla normativa per alloggiare gli stranieri. A San Giorgio delle Pertiche, in un tomaificio, all’interno del capannone che ospita il laboratorio artigiano, sono stati trovate numerose stanze abusive destinate ad alloggiare i dipendenti, tutti cinesi, e anche una cucina priva dei minimi requisiti igienico-sanitari. A Borgoricco invece, in una ditta di confezioni, alle macchine da cucire sono stati trovati 17 operai cinesi, due dei quali senza contratto di lavoro, e tra i tavoli da lavoro anche i loro bambini intenti a giocare; in un appartamento attiguo al laboratorio, collegato da una porta abusiva, altre sei persone cinesi si riposavano. Nell’appartamento gli agenti hanno trovato 23 letti con un solo bagno. Infine a Piombino Dese, in un altro laboratorio di confezioni, altre 17 persone cinesi sono state individuate nell’abitazione vicina al capannone dove si erano rifugiate all’arrivo delle pattuglie. Tutti ammassati in cinque stanze senza finestre, senza i requisiti minimi igienico sanitari. Il vicecomandante della polizia locale Luca Meneghini conferma che, «in questo periodo di crisi delle nostre aziende, intensificheremo i controlli per salvaguardare le condizioni di vita dei lavoratori e il lavoro degli imprenditori onesti. Abbiamo trovato lavoratori costretti ad attività e orari massacranti con salari vergognosi, obbligati a vivere in veri e propri loculi».
Francesco Zuanon
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