Delitto del Po, amici sotto torchio

L’autopsia ha stabilito che la morte di Antonio Piombo risalirebbe a giovedì notte

PADOVA. I carabinieri del reparto investigativo hanno interrogato diversi amici di Antonio Piombo, il sessantenne barista della stazione ferroviaria di Padova assassinato lungo l’argine del Po.

Sono risaliti a loro dalle chiamate - anche datate - registrate sul suo telefonino, sia in entrata che in uscita. Ognuno ha raccontato qualche particolare, anche se pare che nessuno lo abbia incontrato giovedì sera. Il barista è uscito dalla sua casa polesana che condivideva con il fratello verso le 23 e non ha più fatto ritorno. Solitamente, al massimo all’una rientrava.

Nel frattempo ieri mattina il medico legale Luca Massaro ha effettuato l’autopsia e ha comunicato i risultati al pubblico ministero Fabrizio Suriano. Da qualche indiscrezione pare che il decesso sia stato collocato verso mezzanotte del giovedì notte. Nel frattempo la Fiat Punto di Piombo è nel laboratorio del Ris dove i carabinieri del reparto speciale stanno cercando di rilevare tutte le impronte per capire se quella sera il cameriere era assieme a qualcuno a bordo dell’utilitaria o se l’assassino possa averla parcheggiata a 15 chilometri dal luogo dell’esecuzione. I carabinieri intanto, stanno continuando a visionare le telecamere dei varchi dove la macchina sarebbe passata.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova